Sedici punti suddivisi in cinque capitoli. È così che la giunta comunale guidata da Matteo Lepore sintetizza il bilancio del primo anno di mandato. In una conferenza stampa in pompa magna, nel cortile della sede comunale in piazza Liber Paradisus, il primo cittadino ha rivendicato quanto fin qui fatto o anche solo impostato nei primi dodici mesi alla guida del Comune di Bologna.

Il primo anno di mandato della Giunta Lepore, il sindaco: «Il 2023 sarà duro»

I capitoli in cui Lepore colloca i provvedimenti adottati dalla sua squadra di lavoro, oggi presente al completo, corrispondono ai valori-guida. Dalla “cura della prossimità” alla “lotta alle disuguaglianze e promozione dei diritti“, dalla “transizione ecologica giusta” alla “conoscenza“, fino al “pacifismo attivo e non violenza“. Su quest’ultimo punto Lepore sostiene di volersi inserire nella tradizione dei sindaci di Bologna a partire dal dopoguerra.

Tra le misure che il sindaco rivendica ci sono il sindaco nei quartieri, lo spazzino di quartiere, il poliziotto di comunità e le piazze scolastiche pedonali che rientrano nella cura della prossimità.
Lepore insiste anche sull’avvio dei cantieri per le infrastrutture, tra cui tram e Passante. «Sul Passante ci giochiamo molto – osserva il primo cittadino – ma siamo riusciti ad ottenere da Autostrade un progetto per un parco fotovoltaico da 50 megawatt, il più grande d’Italia».

Per il sociale, i punti che la giunta rivendica riguardano il sostegno all’affitto e la costruzione di nuove case e le case di comunità e la medicina territoriale. Tutto con tasse e tariffe ferme grazie al recupero dell’evasione fiscale.
Poi la scuola, con finanziamenti per nuovi istituti allo scopo di azzerare le liste d’attesa dei nidi e l’assunzione di 150 persone per rafforzare i servizi.
E a proposito di conoscenza, Lepore rivendica i 157 milioni di euro di investimenti che verranno spesi per la riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse per ospitare nuovi studentati, centri di ricerca e spazi per le imprese.

Nel lungo elenco dell’amministrazione trovano spazio anche gesti simbolici, come l’inserimento dello ius soli nello Statuto del Comune, la nascita della piazza Lucio Dalla.
E poi ancora: le sei linee di bus notturni, l’inserimento di Bologna tra le 100 città carbon neutral entro il 2030 e due provvedimenti che in realtà sono stati adottati dalla Città Metropolitana, come lo stop ai nuovi insediamenti della logistica e il Piano per l’uguaglianza.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MATTEO LEPORE: