L’inflazione trainata dal caro energia peserà sul bilancio del Comune di Bologna complessivamente per 60-70 milioni di euro. Lo ha stimato l’assessora comunale al Bilancio, Roberta Li Calzi, parlando ai nostri microfoni. Ciononostante, nella prossima “manovra” il Comune di Bologna non aumenterà la pressione fiscale su cittadini e imprese e non toccherà le tariffe. Non è però escluso che, se la situazione dovesse ancora peggiorare, non si proceda con tagli ai servizi.

Li Calzi: «60 milioni in più nel 2023, ma non aumenteremo le tariffe»

In particolare, per l’anno in corso Palazzo D’Accursio ha stanziato per i rincari delle utenze degli uffici comunali una cifra che si aggira tra i 15 e i 16 milioni di euro, ma le previsioni sul 2023 va molto oltre, toccando i 25-28 milioni.
Le utenze, però, sono solo una delle voci che prevedono un maggiore esborso comunale. L’inflazione, infatti, colpisce anche i servizi in appalto, i cantieri e i materiali. La stima complessiva di Li Calzi per il 2023, quindi, si aggira sui 50-60 milioni in più messi a bilancio, pur con l’incertezza di ulteriori aumenti.

Per contro, però, l’assessora fa sapere che il bilancio verrà chiuso entro il 31 dicembre, in modo da non costringere la macchina comunale all’esercizio provvisorio e avvisa fin da ora che non verrà aumentata la pressione fiscale né verranno toccate le tariffe per i servizi.
Se la situazione dovesse continuare a peggiorare, però, non è escluso che nel 2023 non vi siano tagli o rimodulazioni dei servizi comunali.

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