Equa, libera, inclusiva. Con queste tre parole la Città Metropolitana di Bologna introduce il suo Piano per l’Uguaglianza, uno strumento pubblico che mira a raggiungere la agognata ma ancora lontana parità di genere. Hanno presentato il progetto questa mattina, frutto di sei mesi di lavoro, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, la vicesindaca Emily Marion Clancy e la responsabile del Piano Simona Lembi.

Tra i problemi al centro dell’azione pubblica le dimissioni “volontarie”, il gender pay gap, le molestie e la violenza di genere

La Città Metropolitana ha individuato cinque aree di intervento: lavoro pagato, lavoro non pagato, contrasto alla violenza di genere, cultura dell’uguaglianza e contrasto alle discriminazioni multiple, addittive e intersezionali. Tra gli obiettivi previsti l’aumento dell’occupazione femminile di tre punti percentuali entro la fine del mandato; la riduzione del gender pay gap, la differenza salariale tra uomini e donne; il contrasto al fenomeno delle cosiddette dimissioni volontarie – cioè l’abbandono del lavoro da parte di madri o caregiver – con anche incentivi economici alla divisione dei compiti con la componente maschile della famiglia; l’aumento dei posti negli asili nido fino all’accesso per un bambino su due; il favorimento dell’inserimento femminile nelle facoltà STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e nei settori di lavoro tradizionalmente ad alta occupazione maschile; il contrasto alle molestie e maggiore supporto alle donne vittime di violenza.

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«Bologna è la prima città italiana a dotarsi di questo Piano» sottolinea il sindaco Lepore. «Azioni di questo tipo ci sono richieste dall’Unione Europea, e siamo certi che faremo scuola». Dello stesso avviso la vicesindaca Clancy, che aggiunge: «il lavoro di cura femminile non pagato è alla base del sistema capitalistico in cui viviamo, ed è importante contrastarlo».

La Responsabile del Piano Simona Lembi pone l’accento sul processo che ha portato alla stesura del documento. «L’Europa ci ha dato poche linee guida, ma noi abbiamo fatto una cosa tipicamente bolognese: un lungo processo di ascolto. Con oltre cento incontri e l’interlocuzione con realtà femministe, LGBTQIA+ e altro ancora siamo arrivati a pensare azioni calate nella realtà».

Il Piano sarà presentato e discusso nel corso di una serie di incontri previsti per il 13 e 14 luglio a Bologna e disponibili anche in streaming. A chiudere i lavori sarà il Ministro del lavoro Andrea Orlando.

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Lorenzo Tecleme