Oltre alle manifestazioni nazionali più istituzionali, tra cui la marcia da Marzabotto a Monte Sole, per fermare il genocidio a Gaza, si moltiplica la mobilitazione dal basso per chiedere la fine del massacro. Nelle settimane scorse ci sono state due iniziative civiche diffuse in tutta Italia, in particolare “L’ultimo giorno di Gaza” e “Un sudario per Gaza”.
Fuori dall’organizzazione di partiti e istituzioni, però, si muove la società civile che soprattutto in Emilia-Romagna sta mettendo in campo iniziative di vario tipo. Dai reading ai concerti di musica classica fino alle carovane di biciclette: la via Emilia si anima con lo stesso obiettivo: la fine del genocidio a Gaza.

La mobilitazione dal basso per Gaza: i prossimi appuntamenti

Il primo appuntamento in Emilia-Romagna che ha le caratteristiche della mobilitazione dal basso per Gaza è fissato per le ore 17.30 di domani, sabato 31 maggio, in piazza del Popolo a Faenza. Qui si terrà “Faenza per Gaza – Reading per la Palestina libera”. Con la formula già sperimentata a Bologna di “La guerra non ci dà pace”, nella città romagnola si alterneranno persone che leggeranno brani, poesie, riflessioni a sostegno del popolo palestinese. Ci sarà spazio anche per momenti musicali e per una grande installazione collettiva che riprodurrà una kefiah.

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Qualche giorno dopo, in particolare alle 18.00 del 4 giugno, in piazza VIII agosto a Bologna, si terrà “Musica contro il silenzio”, un concerto di musica classica autorganizzato che prevede sia brani preparati, come il “Bolero” di Ravel, che improvvisazioni tra musicisti professionisti e non.
A raccontare l’appuntamento ai nostri microfoni è Fabio Sperandio, violinista del Teatro Comunale di Bologna, che spiega come la primogenitura dell’iniziativa spetti alla città di Firenze, ma il gruppo di musicisti sta toccando diverse città italiane, tra cui appunto Bologna.

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Tutta l’Emilia, invece, sarà toccata da “Strade di Pace – Dall’Emilia a Gaza”, una carovana di biciclette che avrà due tappe. Il 15 giugno si pedalerà da Piacenza a Parma, mentre il 21 giugno il percorso sarà da Reggio Emilia a Bologna, con termine ai Giochi Antirazzisti.
«Vogliamo cercare di creare una situazione di fratellanza sulla strada – spiega ai nostri microfoni Stefano Caffagnini, uno degli organizzatori – È un’iniziativa dal basso, cui si sono aggiunti sindacati come Si Cobas e Usb e realtà del mondo del volontariato».

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