«Siamo alla vigilia di un’invasione massiccia di Gaza». Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu ha placidamente annunciato quella che ha tutta l’aria di essere una soluzione finale per la Striscia di Gaza, dove dall’8 ottobre 2023, dopo gli attacchi di Hamas del giorno precedente, è in corso ciò che è tecnicamente definibile un genocidio.
Lo stesso Netanyahu ha affermato anche che la popolazione di Gaza verrà «spostata per proteggerla», ma in questi mesi l’esercito israeliano non si è fatto scrupoli di bombardare e attaccare campi profughi, ospedali e scuole, con stragi che hanno colpito anche i soccorritori.

Gaza, la nuova Nakba di Netanyahu e le mobilitazioni contro il genocidio

Già prima dell’annuncio di ieri del presidente israeliano, in tutta Italia si stava organizzando una mobilitazione intitolata “L’ultimo giorno di Gaza”. Tutto nasce da un appello promosso da un gruppo di professionisti e intellettuali formato da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tommaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo, che ha individuato nel 9 maggio, Festa dell’Europa, anche il giorno in cui si conclude la tragedia in corso nella Striscia. Perché ormai «il tempo sta finendo».
Le iniziative e le manifestazioni variano da territorio a territorio e a Bologna, sotto l’egida del Coordinamento Bologna per la Palestina, nelle prossime ore ci saranno quattro appuntamenti.

«Sarà una Nakba 2.0 – commenta ai nostri microfoni Raffaele Spiga del Coordinamento Bologna per la Palestina – Purtroppo per chi come noi segue quanto accade da un po’ di tempo non è nulla di nuovo. La volontà di Israele è quella di fare pulizia etnica e svuotare la Palestina per sostituire i residenti con coloni. La novità semmai è il via libera ottenuto da parte del presidente statunitense Donald Trump, per cui ora Israele avrà carta bianca per fare velocemente ciò che prima faceva più lentamente».
Spiga parla anche del ruolo complice dell’Europa, delle forniture militari che sono proseguite, ma anche dei rapporti commerciali privilegiati e dei fondi per la ricerca, anche militare, che l’Ue continua a garantire a Tel Aviv.

A Bologna le mobilitazioni proseguono. Un primo appuntamento è previsto per le 17.30 di questo pomeriggio al Centro Costa di via Azzo Gardino, quando si svolgerà l’incontro “L’Emilia-Romagna va alla guerra – Indagine su industria bellica regionale e rapporti con Israele” con la giornalista Linda Maggiori. L’8 maggio, invece, ci sarà un appuntamento universitario con Triestino Mariniello, docente di Diritto penale internazionale alla John Moores University di Liverpool.
Il 9 maggio, invece, ci saranno due appuntamenti. Uno è previsto alle 18.00 in piazza Galvani ed è intitolato “Per un’Europa anticoloniale: basta complicità con il genocidio”. Si tratta di un flashmob all’interno della mobilitazione “L’ultimo giorno di Gaza”. Sempre nella stessa mobilitazione, alle 20.30 all’Arci Rastignano, in via Valleverde 1/2, l’iniziativa “Stop war – A Gaza è in corso un genocidio”.

Anche a Medicina, il 9 maggio, ci sarà un’iniziativa all’interno di “L’ultimo giorno di Gaza”. In particolare sarà una lettura collettiva promossa dal Collettivo Medicinese e dall’Arci Gentlemen Loser con appuntamento alle 18.30 a Villa Pasi, nel Parco delle Mondine.

ASCOLTA L’INTERVISTA A RAFFAELE SPIGA: