Oggi è la Giornata Internazionale contro la violenza alle donne e la violenza di genere e, all’interno della mobilitazione bolognese, alle 17.00 di questo pomeriggio in piazza di Porta Ravegnana si terrà un presidio della Rete Jin per sostenere la rivoluzione delle donne curde e nel mondo.
Se le donne iraniane da oltre due mesi stanno dando vita a una vera e propria rivoluzione, le donne curde in Rojava e non solo stanno già praticando un modello sociale diverso e rivoluzionario, il confederalismo democratico, basato sulla parità di genere anche nei ruoli apicali, sull’ecologia e sulla convivenza pacifica.

In piazza a sostegno della rivoluzione delle donne curde

Dopo l’attentato di Istanbul e il grossolano tentativo da parte delle autorità turche di attribuirlo al Pkk, l’esercito di Erdogan sta nuovamente bombardando il nord est della Siria, la regione del Rojava e la città-simbolo della lotta all’Isis, Kobane.
«Siamo molto preoccupate per ciò che sta succedendo – afferma ai nostri microfoni Angela della Rete Jin – Ravvediamo la finalità principale di distruggere la rivoluzione delle donne, perché proprio in quei territori e in mezzo alle atrocità della guerra, le donne hanno dato vita a un sistema alternativo che è a beneficio di tutta la comunità».

La lotta delle donne curde, per la Rete Jin bolognese, è la stessa lotta delle donne di tutto il mondo. «Non abbandoniamo loro per non abbandonare noi stesse», osserva l’attivista.
Le bombe turche, così come la repressione in Iran hanno una matrice comune. In ogni luogo del mondo le istituzioni fasciste, liberiste e patriarcali cercano di soffocare le proteste femministe e le lotte per la liberazione delle donne. «È un cambio di paradigma che è molto pericoloso per i sistemi fascisti come quello di Erdogan», sottolinea Angela.
Di qui dunque il sostegno alle donne curde e a tutte quelle che stanno lottando.

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