Avrebbero voluto consegnarlo direttamente nelle mani del sindaco Matteo Lepore, ma non è stato possibile. Ma le attiviste e gli attivisti di Legambiente questa mattina non hanno rinunciato a tenere un piccolo presidio per consegnare un Tapiro d’oro antigas alla giunta. Al posto della statuetta con l’animaletto di Striscia la Notizia, infatti, l’associazione ambientalista ha dipinto di vernice color oro una maschera antigas che ha simbolicamente voluto regalare ai vertici di Palazzo D’Accursio per testimoniare la propria contrarietà al progetto del Passante di Bologna.

Un Tapiro d’oro antigas contro il Passante di Bologna

«Noi siamo contrari alla scelta del Passante di Bologna perché siamo in emergenza climatica, come lo stesso Comune di Bologna ha decretato con un’approvazione in Consiglio comunale ormai tempo fa – spiega ai nostri microfoni Luca Girotti di Legambiente Bologna – e nel nostro territorio abbiamo un’altra emergenza legata ai tassi di inquinamento. Nei primi due mesi del 2022 a Bologna sono già stati superati i livelli di concentrazione di polveri sottili ben 20 volte».
L’associazione ambientalista, dunque, non ritiene che il Passante di Bologna sia un progetto che possa affrontare questi problemi, anzi che vada proprio nella direzione opposta.

Assieme alla maschera antigas, Legambiente ha consegnato anche un cartellone con quattro domande rivolte al sindaco Lepore e alla sua giunta. La prima riguarda il perché non siano stati condotti un monitoraggio e un’indagine epidemiologica attorno al tracciato prima del via libera all’opera. La seconda riguarda l’impegno contenuto all’interno del Piano per la mobilità sostenibile, che prevede la riduzione del 40% delle emissioni grazie alla riduzione del traffico, difficilmente raggiungibile con un intervento che aumenterà la sede stradale e di conseguenza i veicoli che vi transiteranno.

La terza domanda riguarda la recente candidatura di Bologna a città carbon neutral al 2030, anche questo un obiettivo difficilmente raggiungibile con il Passante.
L’ultima domanda, infine, riguarda le cosiddette mitigazioni. «La piantumazione di 30mila alberi è un falso storico – ricorda Girotti – perché già 30 anni fa il Comune di Bologna aveva previsto la realizzazione di una fascia boscata attorno alla tangenziale, ma si realizzò solo in parte». Per ciò che riguarda il fotovoltaico per contenere l’impatto del Passante, Legambiente chiede dove si troverà uno spazio sufficientemente ampio. Infine sugli elettrofiltri e le vernici per abbattere l’ossido di azoto, gli ambientalisti sottolineano che non ci sono studi che ne certifichino l’efficacia all’aperto.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LUCA GIROTTI: