Tutto è partito lo scorso dicembre, quando un senzatetto di nome Mario è stato trovato senza vita in via San Felice. La sua morte è stata la prima della stagione invernale – ma non l’ultima – e ha particolarmente scosso la sensibilità di chi lavora nel settore dell’accoglienza abitativa. L’ha scossa a tal punto che Piazza Grande ha prima costruito una casetta bianca – con impresse tre parole: casa, relazioni, comunità – e poi ha lanciato una campagna dal nome “Torri, Tetti, Tortellini per arrivare in futuro a risolvere l’emergenza delle persone senza dimora – e poter finalmente arrivare a definire Bologna una città “homeless zero”.

“Torri, Tetti, Tortellini”: tre linee d’azione per l’obiettivo “homeless zero”

Il cortile di Palazzo d’Accursio è stato lo scenario scelto da Piazza Grande per il lancio della campagna ed è qui che Ilaria Avoni – presidente dell’associazione – si è concessa ai nostri microfoni: «la campagna si articolerà attorno a tre linee d’azione principali – esordisce Avoni – di cui la prima è l’affissione di 100 manifesti in giro per la città, utili a stimolare un dibattito sul diritto all’abitare dei senza dimora. Vogliamo creare una scintilla nelle persone comuni». I manifesti avranno degli spazi vuoti che potranno essere riempiti a penna da chiunque vorrà lasciare un’opinione personale sul tema: tutti i contributi raccolti, poi, verranno raccolti e convogliati in un’assemblea pubblica cittadina che si terrà il prossimo autunno, prima di un altro rigido e pericoloso inverno.

«Il secondo piano di campagna, invece, sarà creare una rete di negozi solidali che siano disponibili ad offrire assistenza di prima necessità ai senza tento. – continua Avoni – Poter accedere al bagno, bere un caffè o un bicchiere d’acqua fresca in estate, caricare il telefono: sono cose piccole ma estremamente d’impatto per chi vive per strada». Quindici esercizi commerciali compongono già questa rete, ma puntiamo ad estenderla il più possibile. L’elenco completo di chi aderirà verrà caricato man mano sul sito ufficiale di Piazza Grande, ma i negozi saranno individuabili anche direttamente per strada, grazie ad appositi adesivi affissi alle entrate.

L’obiettivo più concreto della campagna, tuttavia, è il terzo e ultimo: il modo più diretto per risolvere la crisi abitativa (e non) dei senza dimora è proprio quella di fornir loro un tetto. «a volte le grandi strutture di accoglienza non sono adeguate – ammonisce Avoni – perché chi sta per strada da tanto tempo e ha un vissuto pesante le rifiuta. Il modo più diretto per aiutare le persone in questa condizione, quindi, è quello di fornire loro una soluzione in appartamento: nel nostro lavoro in strada ne abbiamo contate all’incirca 30 su tutto il territorio bolognese, per cui serviranno una trentina di appartamenti». Per poter conseguire quest’obiettivo sarà fondamentale il supporto dei proprietari immobiliari di Bologna – pubblici e privati – che garantiscano affitti a canone concordato: è anche e soprattutto a loro che si rivolge la campagna lanciata da Piazza Grande. Le spese che dovranno essere sostenute in ogni caso, però, necessiteranno di fondi che l’associazione spera di raccogliere tramite una raccolta fondi appena partita e rintracciabile sempre sul sito.

«Siamo sempre stati consapevoli delle difficoltà che la strada comporta per la salute e la qualità della vita delle persone senzatetto, ma lo scorso inverno ci ha fatto scattare qualcosa. – conclude Avoni – Ora vogliamo rendere tutti compartecipi nel provare a costruire una città homeless zero».

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ILARIA AVONI:

Andrea Mancuso