L’Anpi non ci sta. L’associazione erede della Resistenza antifascista in Italia protesta e si mobilita contro la nomina di Mario Vattani ad ambasciatore italiano a Singapore. La settimana scorsa si è tenuto un presidio a Monte Sole, luogo simbolo della strage del 1944, proprio per denunciare la scelta di affidare un incarico diplomatico ad un fascista mai pentito. Sulla vicenda Andrea De Maria, parlamentare del Pd ed ex sindaco di Marzabotto, ha presentato un’interrogazione.
Mario Vattani, un curriculum squisitamente fascista
Cinquantacinque anni, Mario Vattani ha un curriculum nell’estrema destra italiana che si incarna in diverse manifestazioni. Negli anni ’80 ha militato nelle band neofasciste “Intolleranza” e “SottoFasciaSemplice” con il nome d’arte di Katanga. Durante l’esibizione della seconda band nel 2011 a Roma, all’interno di una manifestazione di CasaPound, Vattani viene ripreso mentre fa il saluto romano. La vicenda gli causa problemi professionali e Vattani – che non nega di non aver mai fatto il saluto romano, ma di averlo fatto in quell’occasione – viene richiamato dal suo ruolo di console ad Osaka, rimosso dall’incarico e sospeso per quattro mesi senza stipendio. Ne nasce un contenzioso giuridico in cui il protagonista la spunta senza una vera e propria “assoluzione”.
Già nel 1989, però, il suo nome era finito nelle aule di tribunale. Vattani infatti viene indagato per l’aggressione ai danni di due giovani di sinistra da parte di militanti del Fronte della Gioventù a Roma, di fronte al cinema Capranica, episodio dopo il quale risarcisce le vittime con 180 milioni di lire. In seguito viene però assolto assieme ad altri tre imputati, ma vengono condannati gli amici Germano e Stefano Andrini, Andrea Pennacchietti e Ildebrando Ceccarelli a 4 anni e 4 mesi per lesioni gravissime.
Vicende giudiziarie a parte, la sua collocazione ideologica è piuttosto chiara e si intuisce anche dal ruolo di consigliere diplomatico di Gianni Alemanno al ministero delle Politiche agricole e forestali e dalle collaborazioni giornalistiche con Libero e Il Primato Nazionale, giornale di CasaPound.
Nonostante ciò, il neofascista sembra schivare tutte le grane che la sua militanza gli ha procurato. Chissà se in queste vicende un ruolo lo ha giocato il fatto di essere “figlio d’arte”, cioè di Umberto Vattani, che nel 1993 Vattani viene sfiorato dallo scandalo Mani pulite ed interrogato a Milano da Antonio Di Pietro per la vicenda delle tangenti Eni in Algeria. Il nome di Vattani, allora consigliere di Giulio Andreotti, viene fatto dall’amministratore delegato dell’Eni Gabriele Cagliari, ma la vicenda non avrà seguiti anche per il suicidio in carcere dello stesso Cagliari.
Vattani padre svolge anche funzioni di capo di gabinetto del Ministro degli Affari Esteri Dini nel governo Prodi I e risale a quel periodo allora l’inizio degli scontri con Piero Fassino, al tempo sottosegretario agli Esteri, che lo accusa di influenzare nomine e promozioni dei diplomatici.
La protesta dell’Anpi contro la nomina ad ambasciatore a Singapore
Da settimane l’Anpi protesta contro la nomina, avvenuta nel maggio scorso, di Mario Vattani ad ambasciatore italiano a Singapore. «Un fascista non può rappresentare l’Italia», ha affermato il presidente nazionale dell’associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo.
Giovedì scorso, a Monte Sole, si è tenuto un presidio promosso proprio dall’Anpi, a cui hanno preso parte anche la sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, il sindaco di Sant’Anna di Stazzema (altra città martire) Maurizio Verona e il deputato Pd Andrea De Maria, insieme a Cgil, Amnesty International e diverse associazioni studentesche.
«Noi siamo irremovibili contro questa decisione, perché la riteniamo inopportuna – afferma ai nostri microfoni Anna Cocchi, presidente dell’Anpi di Bologna – Non so come si sia arrivati a quella nomina e non voglio fare cattivi pensieri rispetto al fatto che si sia premiata una persona che manifesta idee contro la nostra Costituzione per una carica che ha questi livelli di responsabilità».
Cocchi si augura che chi ha proceduto alla nomina di Vattani ci ripensi. In ogni caso l’Anpi continuerà a mobilitarsi in diverse città-simbolo della Resistenza e della lotta al nazifascismo.
ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANNA COCCHI: