In Europa le forze politiche moderate, i cosiddetti neoliberali, non hanno più tabù nel stringere alleanze con l’estrema destra e sdoganarla anche in ruoli di potere. A questo scenario già fosco, anche grazie alla coppia Trump-Musk negli Stati Uniti, si aggiunge l’appoggio che il mondo dei ricchi e degli industriali dà a questo assetto.
È così che il “cordone sanitario”, espressione utilizzata per descrivere la strategia secondo cui le forze politiche europee centriste chiedevano il voto per arginare l’estrema destra, ha subito un vero e proprio ribaltamento, diventando uno strumento per escludere, marginalizzare e demonizzare la sinistra, anche quando risulta il primo partito nelle urne.

Per ostracizzare la sinistra i liberali e gli industriali flirtano con l’estrema destra

Il trend viene raccontato dalla giornalista Francesca De Benedetti in un articolo intitolato “Europe’s Hardening Cordon Sanitaire Against the Left” e pubblicato su Jacobin.
De Benedetti ricostruisce diversi casi, sia recenti che più datati, che vanno a costituire questo ostracismo rispetto alle forze di sinistra, intesa come radicale, ma anche come socialdemocratica e come movimenti sociali.
Dal sostegno di Elon Musk all’Afd, l’estrema destra tedesca, a quanto accaduto in Austria, dove i Popolari, dopo aver criticato il leader della destra post nazista FPÖ, Herbert Kickl, hanno iniziato a flirtare con lui per fargli addirittura guidare il governo.

Il caso più noto ed eclatante, però, è forse quello francese. Il presidente Emmanuel Macron, uscito sconfitto dalle elezioni anticipate, è passato dal battersi contro il Rassemblement National di Marine Le Pen, l’estrema destra francese, a formare governi col suo sostegno, marginalizzando invece il Front Populaire di Jean-Luc Mélenchon, uscito primo partito dal ballottaggio per le elezioni legislative.
Tornando in Austria, è qui che lo zampino degli industriali appare ancora più chiaro. La locale Confindustria, infatti, siede proprio al tavolo delle trattative per la formazione del governo, rendendo palese la strategia in atto.

Ai nostri microfoni De Benedetti spiega anche perché è in atto questa ostracizzazione anche della sinistra socialdemocratica. «Tralasciando le proposte di tasse patrimoniali, agli industriali non piace nemmeno l’idea di giustizia sociale secondo cui chi più ha più debba contribuire». Lo smantellamento del welfare e le politiche di austerity, al centro della gestione della crisi economica del 2008 da parte dell’Europa, anche se formalmente abiurate rimangono la ricetta prediletta dal capitale, in accordo con le formazioni politiche che stanno conquistando sempre maggiori spazi di egemonia nel vecchio continente.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCA DE BENEDETTI: