CLAUDIO SUCCI: Educazione finanziaria on-air. Approfondimenti di economia a cura della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea.
ALESSANDRO CANELLA: Buonasera a tutte le ascoltatrici e gli ascoltatori, bentrovate e bentrovati a Educazione Finanziaria On Air. Oggi affronteremo un tema di cui si è discusso molto anche durante la pandemia e riguarda l’ambiente. Parleremo di Green Deal e della Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ne parliamo insieme a Chiara Manisco che è della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea qui con noi. Buonasera.
CHIARA MANISCO: Ciao ciao Alessandro, un saluto a tutti gli ascoltatori. Grazie come sempre dell’invito.
ALESSANDRO CANELLA: Potresti introdurci a questo argomento?
CHIARA MANISCO: Sì, allora la puntata di oggi ha l’obiettivo di introdurci, come dicevi anche tu, nel campo della sostenibilità che è un tema veramente attuale e ci coinvolge sempre più da vicino. Possiamo magari avere l’impressione che l’interesse verso l’argomento sia recente, ma in realtà sono molti anni che ne sentiamo parlare. In realtà il concetto di sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta nel 1987, poi negli anni la definizione ha avuto una sua evoluzione, è stata più volte affinata, arricchita di particolari, però ciò che ci colpisce di questa definizione è la relazione tre fondamentali elementi che sono la crescita economica, l’inclusione sociale e la salvaguardia dell’ambiente. Questo cosa presuppone che sembrano concetti molto distanti tra loro ma difficilmente possiamo avere la crescita e lo sviluppo di una delle tre sfere senza la crescita anche delle altre due. Però torniamo ai giorni nostri. Noi oggi sentiamo parlare di ESG che è un acronimo che sta per Environmental Social Governance e richiama la necessità di integrare aspetti di responsabilità ambientale e sociale di buon governo nelle prassi di sviluppo sostenibile. Quindi direi che oggi siamo tutti chiamati ad affrontare una sfida che è costruire insieme un futuro sostenibile contribuendo a contrastare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
ALESSANDRO CANELLA: Ecco ma spiegaci cosa si intende esattamente per Green Deal e che cosa ha a che fare con tutto questo.
CHIARA MANISCO: Purtroppo penso che ormai sia evidente un po’a tutti quanto sia importante il benessere del nostro pianeta. Temperature bollenti, grandinate improvvise, violente, bombe d’acqua, alluvioni. Ora questi sono eventi atmosferici estremi che una volta accadevano veramente di grado e invece oggi sembrano sempre più frequenti. Quindi per garantire il benessere del nostro pianeta i paesi dell’Unione Europea si sono impegnati nel Green Deal. Il Green Deal è un pacchetto di iniziative strategiche per permettere una transizione verde e raggiungere la cosiddetta neutralità climatica entro il 2050, vuol dire zero emissioni di CO2, ponendosi però un obiettivo intermedio di almeno il 55% di emissioni ridotte entro il 2030 in Europa. È stato avviato questo Green Deal dalla Commissione Europea nel dicembre 2019 ed evidenzia quindi la necessità di un approccio in cui tutti i settori strategici coinvolti contribuiscano all’obiettivo finale in materia di clima, quindi si basa sul principio fondante della crescita verde che per i nostri ascoltatori vuol dire che è necessaria una crescita economica però preservando le risorse naturali. Quindi questo pacchetto comprende iniziative che riguardano clima, ambiente, energia, trasporti, industria, agricoltura e finanza sostenibile che ci possono sembrare settori distanti tra loro ma in realtà c’è una forte correlazione.
ALESSANDRO CANELLA: Ci indicheresti quali sono le aree di azione del Green Deal?
CHIARA MANISCO: Sì, certamente. Allora, tra le aree abbiamo l’edilizia risparmio energetico, l’economia circolare, l’energia pulita, sistemi alimentari sostenibili, la mobilità intelligente, la protezione degli ecosistemi e anche ovviamente gli ambienti liberi dall’inquinamento. Questa per l’Europa è stata una vera scommessa nel senso che l’Unione Europea ha previsto più di mille miliardi di euro per questa transizione, quindi un grosso impatto. Per tradurre tutto questo in termini un po’più concreti ovviamente sono state definite anche delle attività puntuali che riguardano le azioni di riduzione come per esempio, pensando all’agricoltura, una riduzione nell’utilizzo dei pesticidi, oppure il passaggio ad energia da fonti rinnovabili, l’ampliamento delle superfici protette in Europa e molte altre. Vorrei però ricordare che in realtà Il Green Deal è stato preceduto e inspirato da un altro programma, da un precursore, chiamiamolo così, nato nel 2015, che è tuttora esistente e che ha coinvolto molti più stati e stiamo parlando dell’Agenda 2030.
ALESSANDRO CANELLA: Infatti volevo chiederti chi è stato coinvolto in questo programma?
CHIARA MANISCO: Allora l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione per le persone il pianeta e la prosperità e in realtà è stato sottoscritto dai governi di ben 193 paesi membri dell’ONU. Probabilmente i nostri ascoltatori ne hanno già sentito parlare, questa agenda si fonda sulla definizione di 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, che sono anche conosciuti come Sustainable Development Goals. Poi questi obiettivi sono stati declinati in 169 sotto obiettivi che i paesi sottoscrittori si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. Qua non stiamo parlando solo di linee guida, è proprio un vero e proprio impegno che le nazioni che hanno sottoscritto il programma si sono assunte. 15 anni di tempo, 169 traguardi, 15 anni di tempo, 17 obiettivi, insomma 15 anni di tempo per un mondo più sostenibile. Allora che tipi di obiettivi sono? Gli obiettivi però sono tutt’altro che semplici da raggiungere perché ad esempio parlano di azzeramento di ogni forma di povertà e di fame nel mondo, oppure assicurare la salute e il benessere di tutti, favorire a tutti un’istruzione di qualità, questi sono solo alcuni esempi, ci sono molti altri obiettivi. Allora la strategia per il raggiungimento degli obiettivi ruota attorno alle 5P, sono così definite, dello sviluppo sostenibile che sono persone, pianeta, prosperità, pace e partnership. Quindi insomma è una vera e propria sfida che ci vede oggi a poco più di metà strada rispetto ai 15 anni di tempo che avevamo a disposizione.
ALESSANDRO CANELLA: Eh ma in questi otto anni come ce la siamo cavata?
CHIARA MANISCO: Eh diciamo insomma nel senso che abbiamo fatto progressi però in maniera abbastanza disomogenea. Infatti secondo l’ONU solo una piccolissima parte degli obiettivi è sulla buona strada per essere raggiunto. La maggior parte degli obiettivi mostra progressi limitati, addirittura in peggioramento rispetto al 2015 e poi i progressi sono anche molto diversi da stato a stato, però vorrei trasmettere un messaggio anche positivo agli ascoltatori se non sembra tutto nero qui. I segnali positivi ci sono, basta guardare gli obiettivi nei quali abbiamo fatto maggiori progressi, quindi dai secondo me c’è ancora tempo a disposizione per lo sprint finale.
ALESSANDRO CANELLA: Chiara io ti ringrazio. Grazie e anticipo già agli ascoltatori che nella prossima puntata parleremo di banche, finanza e sviluppo sostenibile.
CHIARA MANISCO: Ciao Alessandro, grazie.
ALESSANDRO CANELLA: Ciao ciao.