CLAUDIO SUCCI: Educazione finanziaria on-air. Approfondimenti di economia a cura della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea.

ALESSANDRO CANELLA: Di nuovo insieme, educazione finanziaria on air. Nelle puntate precedenti abbiamo parlato di assicurazioni, oggi affrontiamo un nuovo argomento, ma sempre con Martina Calzoni, referente del servizio assicurativo di BCC Felsinea. Buongiorno.

MARTINA CALZONI: Buongiorno e buongiorno agli ascoltatori grazie per l’invito.

ALESSANDRO CANELLA: Allora oggi parliamo di previdenza complementare quindi in parole semplici della possibilità di costruirsi una pensione integrativa affiancandola a quella che ci garantisce lo Stato giusto?

MARTINA CALZONI: Proprio così iniziamo con una premessa, non proprio ottimistica ma poi proviamo a recuperare con le notizie positive. Il sistema previdenziale pubblico in Italia è definito a ripartizione, significa che i contributi previdenziali che versa il lavoratore vanno a pagare le pensioni degli attuali pensionati. Siccome in prospettiva la popolazione tende ad invecchiare, si fanno sempre meno figli e in futuro ci saranno sempre più pensionati e sempre meno lavoratori, aumenterà lo squilibrio finanziario e di conseguenza il rapporto tra l’ultimo stipendio percepito prima di andare in pensione e la prima rata della pensione sarà sempre più squilibrato, e il sistema rischia il collasso. Già oggi un dipendente che va in pensione percepisce il 30% in meno dell’ultimo stipendio, un libero professionista il 50% in meno del suo ultimo reddito. La situazione è destinata a peggiorare, soprattutto per i più giovani che iniziano a lavorare adesso e che andranno in pensione più tardi.

ALESSANDRO CANELLA: Sono dati preoccupanti a cui spesso non diamo il giusto peso, vero?

MARTINA CALZONI: È vero, ce lo dicono anche i sondaggi. A livello europeo gli italiani sono il popolo più fatalista d’Europa, invece è importante pensare per tempo al proprio futuro pensionistico.

ALESSANDRO CANELLA: Entriamo allora nel vivo della puntata di oggi. Quali possono essere le soluzioni?

MARTINA CALZONI: Qui entra in gioco la previdenza complementare, formata da due pilastri che si affiancano a quello della previdenza obbligatoria, mentre nel primo pilastro, quella della previdenza obbligatoria, come abbiamo detto prima, quello che io verso adesso serve per pagare la pensione dei miei genitori e dei miei nonni, gli altri due pilastri, quelli appunto della previdenza complementare, si definiscono a contribuzione volontaria a capitalizzazione. In sostanza le somme che decido di versare rimangono mie e serviranno per costruire mattoncino su mattoncino, anno dopo anno, l’integrazione della mia futura pensione.

ALESSANDRO CANELLA: Ma perché parli di due forme diverse di previdenza complementare?

MARTINA CALZONI: Perché esistono cosiddetti fondi chiusi, utilizzabili solo da specifiche categorie di lavoratori, e fondi aperti, utilizzabili sostanzialmente da tutti i lavoratori, inclusi anche i loro familiari. Questi ultimi vengono proposti da banche e da assicurazioni.

ALESSANDRO CANELLA: E come funzionano?

MARTINA CALZONI: In sostanza, aderendo ad un fondo pensione, si sceglie volontariamente di accantonare una parte dei propri risparmi durante la vita lavorativa in modo graduale, per ottenere una pensione che si aggiunge a quella corrisposta dalla previdenza obbligatoria. La previdenza complementare ci offre di fatto la possibilità di disporre dopo il pensionamento di un reddito e di ottenere un tenore di vita più adeguato ai bisogni di età anziana.

ALESSANDRO CANELLA: Come consigli di fare Martina per capire quanto occorre versare di tempo in tempo?

MARTINA CALZONI: In sintesi il consiglio più importante è di iniziare il prima possibile. Il meccanismo della capitalizzazione o interesse composto fa sì che più che versare importi rilevanti è molto più importante iniziare il prima possibile con importi piccoli ma costanti nel tempo. Si può iniziare anche solo con poco più di un caffè al giorno di controvalore per dare un’idea. I versamenti di importi piccoli ma costanti anche grazie al vantaggio fiscale della deducibilità e ai rendimenti maturati, con il passare degli anni permettono di accumulare un capitale consistente che potrà alla fine essere convertito in una rendita. In sostanza, prima si inizia a contribuire in un fondo pensione e maggiore sarà la pensione integrativa su cui si potrà contare. Sottolineo la deducibilità fiscale di quanto si versa. È come se, lo Stato, a fronte di un versamento, ci restituisse una parte di esso, un investimento per il nostro futuro che non ha rivali in convenienza. Il vantaggio fiscale può essere sfruttato anche da chi non è più giovane e in questo caso avrà una convenienza finanziaria più che previdenziale. Da aggiungere poi che il i lavoratori dipendenti possono contribuire anche con il TFR.

ALESSANDRO CANELLA: Ecco, forse molte resistenze sono dovute al fatto di pensare di dover tenere fermi i propri risparmi per tanti anni in attesa di rivederli solo in età di pensione.

MARTINA CALZONI: È vero, bisogna però sottolineare che c’è sempre la possibilità di ritirarli in qualunque momento per eventi particolari, come per le spese mediche, per l’acquisto della casa, per sé, per i propri figli. E in caso di disoccupazione e anche per qualunque altro motivo dopo un certo periodo di contribuzione, in quest’ultimo caso senza motivazioni si può ritirare fino al 30% della somma maturata.

ALESSANDRO CANELLA: Insomma la normativa in materia è complessa e va valutata sotto tanti punti di vista.

MARTINA CALZONI: Sì lo è. Abbiamo cercato qui di dare qualche indicazione di massima ma invito chi voglia approfondire a recarsi presso una delle nostre filiali, abbiamo consulenti specializzati che sono in grado in modo semplice di fare simulazioni personalizzate che permettono di ipotizzare proprio quanto sarà la futura pensione con e senza versamenti integrativi, che ripeto potranno essere fatti anche con importi modesti e sempre con la massima libertà di sospenderli in qualunque momento.

ALESSANDRO CANELLA: Perfetto Martina, io ti ringrazio e ti auguro una buona serata insieme ai nostri ascoltatori.

MARTINA CALZONI: Grazie, grazie anche a voi tutti.

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