«Ci risulta che oggi Andrea De Pasquale ha preso servizio come direttore dell’Archivio centrale dello Stato. Siamo profondamente delusi dal comportamento del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e questa nomina annulla la possibilità di avere maggiori informazioni per arrivare alla verità». Parlando alla ‘Dire’, Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, non nasconde la propria amarezza per il fatto che il Governo non abbia accolto le proteste della sua e di altre associazioni di parenti delle vittime di attentati contro la nomina di De Pasquale.

De Pasquale, i famigliari delle vittime delle stragi snobbati dal governo

Draghi, attacca Bolognesi, «non ha risposto alla lettera che gli avevamo inviato» per contestare la nomina e chiedergli di stopparla, e «a questo punto direi che l’allargamento della direttiva Renzi» sulla declassificazione degli atti riguardanti le stragi e gli anni della strategia della tensione, deciso proprio il 2 agosto di quest’anno, «era solo fumo negli occhi».
Intanto, prosegue la raccolta firme per la petizione lanciata su change.org contro la nomina di De Pasquale: al momento sono state raccolte 1.303 firme, numero che si avvicina molto all’obiettivo di 1.500 stabilito al momento del lancio dell’iniziativa.

Quando era direttore della Biblioteca Nazionale centrale di Roma, De Pasquale procedette all’acquisizione del fondo Pino Rauti nel giorno del compleanno di Rauti stesso nel novembre 2020. Non solo: il fondo fu acquisito senza un vaglio tecnico-scientifico, ma De Pasquale celebrò l’evento con un messaggio sul sito e nella newsletter dell’istituto che dirigeva che celebrava Rauti, definendolo «organizzatore, pensatore, studioso, giornalista. Tanto attivo e creativo, quanto riflessivo e critico».
Ad essere omessa nel messaggio fu una parte rilevanti del curriculum di Rauti, quella di ideologo neofascista e fondatore di Ordine Nuovo, centro studi da cui fuoriuscì un movimento politico omonimo con diversi membri implicati in stragi durante gli anni della “strategia della tensione”·