O si intavola una trattativa con un referente politico della struttura e un referente politico dell’Università, o i 15 piani dello studentato verranno aperti, uno al giorno, per dare un tetto a chiunque viva il problema abitativo in città. Sono queste le condizioni poste da Cua e Split, che ieri hanno occupato Beyoo, in nuovo “studentato di lusso” in via Serlio a Bologna.
Per gli occupanti i prezzi da 800 euro a stanza non sono sostenibili e le rivendicazioni includono un abbassamento dei costi e interi piani dedicati gratuitamente a chi ne ha bisogno, come gli studenti e le studentesse idonei e non assegnatari degli alloggi di Ergo.

La sfida alle istituzioni dall’occupazione dello studentato: 15 piani per 15 giorni

Sono stanze minuscole, il minimo sindacale per renderle affittabili, quelle che si susseguono al punto da sembrare infinite per i 15 piani del nuovo studentato Beyoo tra via Serlio e via Lianori a Bologna.
Anche se i lavori del cantiere interno all’edificio non sono ancora finiti, da ieri lo studentato ha già i primi “inquilini”, le attiviste e gli attivisti di Cua e Split, che hanno dato vita ad un’occupazione per sollevare il problema abitativo in città, specialmente per studentesse e studenti.
«Non abbiamo intenzione di fermare i lavori – precisa Federico, uno degli occupanti – perché è nel nostro interesse che questa struttura venga ultimata. Ma noi resteremo qui finché non si aprirà una trattativa».

Le richieste sono rivolte tanto al referente politico della nuova gigantesca struttura, tanto all’Alma Mater, che nei giorni scorsi si era espressa proprio sui problemi abitativi incontrati da studentesse e studenti a Bologna.
Per gli occupanti non è accettabile che le multinazionali speculino sul bisogno di una casa. I prezzi per un alloggio all’interno dello studentato Beyoo, infatti, sembrano tarati su un target molto facoltoso. Si parte da un minimo di 745 euro per uno spazio attrezzato di pochi metri quadrati.
«Con lo sviluppo urbanistico di Bologna è in atto una selezione tra chi può attraversare la città e chi non può permetterselo», osserva Isa, un’altra occupante. L’ulteriore rischio, evidenziano Cua e Split, è che i prezzi esosi degli studentati privati determinino poi i prezzi di tutte le case a Bologna.

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Occupazione Beyoo

Quella di Cua e Split è la seconda occupazione per problemi abitativi che si registra in città nel giro di pochi giorni. Non più tardi di due settimane fa, infatti, il collettivo LUnA ha occupato uno stabile abbandonato, di proprietà di Asp, in via Capo di Lucca.Né si tratta della prima contestazione agli “studentati di lusso” sbarcati a Bologna. Molteplici, infatti, sono state le proteste contro lo Student Hotel di via Fioravanti, nato dallo sgombero dell’ex Telecom dove trovavano un tetto decine di famiglie. Ora lo Student Hotel ha cambiato nome, con un’operazione di rebranding che lo ha trasformato in Social Hub.

Gli occupanti di Beyoo chiedono diverse cose. Anzitutto che l’Università si faccia carico attivamente del problema abitativo e non solo a parole. Inoltre chiedono che alcuni piani dello studentato vengano destinati gratuitamente alle studentesse e agli studenti che hanno bisogno di un alloggio. Ma anche che per i restanti alloggi si pratichino prezzi più sostenibili. «Abbiamo parlato con studentesse e studenti di Camplus – osservano – e non sono contanti di pagare 680 euro per una doppia, ma stanno facendo sacrifici per restare in città. Altri hanno trovato casa a Imola o Ferrara, altri ancora ci hanno detto che se ne andranno fino a quando i prezzi non saranno sostenibili».

Accanto al problema degli affitti, inoltre, studentesse e studenti dell’Unibo vivono i disagi registrati nelle aule dell’Ateneo. Nonostante l’Alma Mater si collochi in posizioni alte nei ranking internazionali, nei suoi spazi si è registrato ad inizio anno accademico un sovraffollamento delle aule.
L’invito alle istituzioni e più in generale alla politica che arriva da Cua e Split è quello di non limitarsi ad esprimere preoccupazione a parole, ma di agire con fatti concreti per risolvere un problema, quello abitativo, che appare sistemico.

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