Aumentare la platea dei beneficiari e rafforzare il supporto per chi beneficiario lo è già. Si può riassumere così il messaggio che l’Assessore alla scuola, università, ricerca, agenda digitale dell’Emilia Romagna Paola Salomoni ha lanciato nella conferenza stampa di questa mattina. Il tema è quello del diritto allo studio universitario, oggetto di recenti deliberazioni a livello nazionale. Ed entro i limiti imposti dal governo la Regione promette di fare il massimo per essere attrattiva verso i giovani ed equa «come previsto dal Patto per il lavoro e il clima».

Aumentano l’importo delle borse di studio Ergo e si espande la platea dei beneficiari

Il primo annuncio riguarda l’entità della borsa di studio erogata ai ragazzi e le ragazze che già ne hanno diritto. La Regione prmette «importanti aumenti» per tutti: 6.157,74 euro per i fuori sede, 3.598,51 euro per i pendolari e 2.481,75 euro per gli studenti in sede. Benefici ancora maggiori saranno destinati a categorie specifiche: donne nelle facoltà Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) e persone con disabilità.

Poi c’è l’ampliamento della platea dei beneficiari. Oggi le risorse regionali per il diritto allo studio vengono destinate a quanti ne fanno richiesta con un ISEE inferiore ai 23.000. Dall’anno prossimo questa soglia viene alzata a 24.335,11. «Il massimo consentito dal governo, decimali compresi» spiega Salomoni. Una decisione che dovrebbe fare il paio con l’adeguamento alla stessa cifra della soglia per la no-tax area, il totale esonero dalle tasse universitarie. Le scelte relative alla tassazione sono prese in sede di ateneo, e non regionale, ma l’Assessore spiega di avere un impegno in tal senso da parte dei Rettori. E d’altronde già un mese fa vi avevamo raccontato di come l’Università di Bologna si fosse impegnata ad alzare la soglia per la propria no-tax area se la Regione avesse aumentato contestualmente il limite massimo per l’accesso alla borsa di studio.

Nell’insieme la spesa regionale per il diritto allo studio dovrebbe passare – secondo le simulazioni effettuate dalla Regione – dagli attuali 102 milioni di euro annui a 132 milioni di euro annui. 30 milioni in più. Il tutto mantenendo il 100% di erogazione per gli studenti beneficiari – evitando così l’assurdo talvolta presente in altre regioni per cui una parte delle studentesse e degli studenti beneficiari non ottiene le agevolazioni cui ha diritto a causa della scarsità di risorse.

Rimane invece irrisolto uno dei talloni d’achille del diritto allo studio universitario italiano: gli alloggi. Non tutti coloro i quali avrebbero diritto ad una locazione in una residenza universitaria riescono effettivamente ad accederci, e sono costretti a cercare alloggi sul mercato – con prezzi, specie a Bologna, assolutamente oltre le medie nazionali. «Gli alloggi sono in crescita, ma ancora non bastano per tutti gli studenti che ne avrebbero bisogno. Per questo stiamo pensando a percorsi di ausilio nella ricerca di un alloggio sul mercato – fermo restando l’aiuto della borsa» dice Salomoni.

ASCOLTA L’INTERVENTO DI PAOLA SALOMONI:

Lorenzo Tecleme