22 film in concorso da 15 Paesi, 5 prime visioni nazionali e 8 prime visioni bolognesi. Ma anche incontri su temi centrali del presente, come diritti umani, cambiamento climatico, parità di genere, migrazioni e conflitti, fuori dalle sale cinematografiche. Sono solo alcuni numeri del Terra di Tutti Film Festival, la rassegna di cinema sociale, incontri ed eventi promossa da WeWorld e Cospe. Il festival, arrivato alla 16^ edizione, si svolgerà a Bologna dal 6 all’11 ottobre e porterà sotto le Due Torri uno spaccato su popoli, paesi e lotte sociali che spesso rimangono invisibili.

Terra di Tutti Film Festival, il cinema sociale e dei diritti umani

«Ci sembra quasi incredibile che un festival nato per gioco, per la sfida di portare visioni dal sud del mondo a Bologna e raccontare delle storie sconosciute ai media mainstream è diventato una solida realtà», commenta ai nostri microfoni Jonathan Ferramola, direttore artistico del Terra di Tutti Film Festival, presentando la nuova edizione. Un successo che è dovuto anche alla tenacia delle due ong che lo organizzato, Cospe e WeWorld, che riversano sul festival e su Bologna i risultati del loro lavoro, dei progetti internazionali seguiti tutto l’anno.

Ma il Terra di Tutti Film Festival non è solamente una kermesse cinematografica. Accanto a quella, concentrata al Cinema Lumière, il programma è arricchito da talk, laboratori, masterclass ed eventi che portano a Bologna il tema dei diritti umani declinato in mille forme diverse e in giro per la città. I numeri parlano chiaro: sono 47 gli appuntamenti del festival distribuiti su sei giorni. E tutti a ingresso libero. In più, forse anche grazie all’insegnamento della pandemia, il festival prevede anche un programma online, con proiezioni disponibili su My Movies.

Tra i film in programmazione del festival ci sarà anche “Storia di Nessuno”, il documentario con la regia di Costantino Margiotta che racconta la storia di Giovanni Lo Porto, il cooperante ucciso da un drone militare a cui da sempre il Terra di Tutti Film Festival dedica uno dei suoi premi.
Tra incontri, film e presentazioni, il Terra di Tutti Film Festival accenderà i riflettori sui principali fronti caldi del presente, come la guerra in Ucraina e la storica questione del Donbass, ma si parlerà anche di Iran, dove le donne stanno protestando per i propri diritti. Ci sarà spazio anche per fronti dimenticati, come quello dell’Afghanistan, ad oltre un anno dalla ripresa del potere da parte dei talebani, la Palestina o il Myanmar, di cui la nostra stampa non parla più.

Anche il tema dell’ambiente, con una crisi climatica che fa sentire i propri effetti soprattutto nel sud del mondo, avrà diversi focus, così come la questione dei diritti delle minoranze, incluse quelle lgbtqi+. Una particolare attenzione, inoltre, viene data dal Terra di Tutti Film Festival alle nuove generazioni. In un contesto in cui tutti parlano di giovani in modo stereotipato, gli organizzatori danno loro il microfono e li coinvolgono in progetti che riverberano anche negli eventi del festival.

ASCOLTA L’INTERVISTA A JONATHAN FERRAMOLA: