Si intitola “Stefano Liberti racconta l’Afghanistan” la masterclass che si terrà giovedì 6 ottobre, alle 21.20 al Cinema Lumière, all’interno della sedicesima edizione del Terra di Tutti Film Festival (Ttff).
Un appuntamento con il giornalista che presenterà al pubblico un podcast in uscita ad ottobre e un documentario, realizzati insieme a Mario Poeta, incentrati sulla storia di Zaynab, una calciatrice in fuga dall’Afghanistan dei talebani, che hanno ripreso il potere dopo l’abbandono dell’Occidente.

La lotta delle donne in Afghanistan, la masterclass al Ttff

I nuovi lavori di Liberti e Poeta riprendono i fili del film del 2017, “Herat Football Club“, che racconta la storia di una squadra di calcio femminile afghana. Zaynab, la portiera della squadra, ha dovuto lasciare il Paese perché finita nel mirino dei talebani dopo la ripresa del potere ad agosto 2021.
Ma mentre molte colleghe di squadra sono riuscite ad arrivare in Europa, alcune anche in Italia, Zaynab, anche per ragioni famigliari, ha dovuto rifugiare in Pakistan e ora il suo viaggio verso l’Europa è ancora più complesso.

«Sullo sfondo dei nostri lavori c’è un Paese che è stato dimenticato – osserva ai nostri microfoni Liberti – Da quando gli americani e le truppe Nato si sono ritirati dall’Afghanistan, nell’agosto 2021, sono successe tantissime cose. Il Paese è finito nelle mani dei talebani, ma è scomparso dai radar dei media».
Liberti e Poeta sono andati in Afghanistan nel maggio scorso e raccontano di un Paese allo stremo, in cui i diritti delle donne sono totalmente cancellati, e privo di un’economia funzionante, quindi sull’orlo del collasso.

Eppure, così come sta accadendo in Iran in questi giorni, anche in Afghanistan le donne sono protagoniste di proteste e rivolte. Una situazione nuova, che sta costringendo le autorità a fare i conti con spinte emancipatorie femminili non conosciute in precedenza.
«I talebani sono tornati al potere dopo vent’anni – osserva il giornalista – ma si ritrovano con una società che è molto evoluta e molto cambiata, dove è più difficile imporre quelle regole che si imponevano vent’anni fa». Ed è per questo che quotidianamente, nelle città afghane più grandi, dove le donne hanno potuto studiare e vivere una vita più aperta, si tengono manifestazioni di protesta che sfidano le autorità.

ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANO LIBERTI: