La pioggia del 19 ottobre scorso non ha provocato solo l’alluvione a Bologna e in altri Comuni della Città Metropolitana. Le precipitazioni record hanno riattivato anche una frana di trent’anni fa a San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese, in particolare nella località La Ca’ di Sotto.
La montagna ha cominciato a scendere velocemente e, dopo una settimana, non si è ancora fermata, anche se il moto franoso ad oggi ha una velocità compresa tra il mezzo metro e il metro ogni ora.
Oltre alle conseguenze per gli abitanti, però, la frana ha rischiato e rischia tuttora di innescare altri problemi. In particolare, quando ancora le piogge non erano cessate, la terra finita nello scaricatore del torrente Sambro ha fatto temere, mentre ad oggi il problema è rappresentato dal lago sottostante, i cui livelli si stanno alzando proprio a causa della frana.

La vita a La Ca’ di Sotto di San Benedetto Val di Sambro, interessata da una frana

Il sindaco di San Benedetto Val di Sambro, Alessandro Santoni, ha spiegato che domenica scorsa sono entrate in funzione le pompe della Protezione civile e altre più performanti sono arrivate ieri. Allo stesso tempo è iniziata la realizzazione di una delle lavorazioni più delicate e difficili, m molto importante: il canale scolmatore e una doppia condotta sottostante. La difficoltà sta nell’eseguire lo stesso scavo sotto un accumulo di terra che supera i cinque metri e all’interno del piede della frana che ancora si muove.

Ma com’è la vita degli abitanti che vivono a pochi metri dalla frana? Lo racconta ai nostri microfoni Alice, che abita nel borgo a monte della frazione La Ca’ di Sotto.
«Noi ci siamo accorti della frana perché la mattina di martedì della scorsa settimana non avevamo acqua in casa – spiega Alice – Abbiamo contattato Hera e ci hanno risposto che i tubi erano saltati perché la terra si muoveva e la montagna stava scendendo a valle. Io sono andata in Comune a fare la segnalazione e immediatamente gli impiegati sono intervenuti immediatamente attivando vigili del fuoco, vigili urbani e carabinieri».

A una settimana dalla riattivazione della frana la situazione pare più calma. È vero che la frana si sta ancora muovendo, ma senza richiamare molta terra dai terreni.
In ogni caso a La Ca’ di Sotto c’è una casa che è stata completamente evacuata e a cui sono stati posti i sigilli, mentre le altre sono evacuate a scopo precauzionale solo di notte. La viabilità della strada che passa nella località è percorribile, ma solo per i residenti e a forze dell’ordine, operai e protezione civile.

«Il nostro umore ora è abbastanza stabile, perché la situazione su nel borgo pare essere abbastanza sotto controllo», osserva Alice.
La cittadina e gli altri residenti hanno ricevuto istruzioni dalle istituzioni di monitorare le proprie case e la strada e segnalare immediatamente se notano la formazione di crepe che prima non c’erano o altre anomalie rispetto alla situazione di una settimana fa.

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