La violenza di genere è un problema sistemico della società italiana, secondo un recente report del CNR, oltre il 50% delle donne italiane tra 18 e 84 ha subito, nel corso della propria vita, almeno un episodio di violenza fisica o psicologica. Il numero di per se molto allarmante è accompagnato da una stima che lo è altrettanto: solo il 5% delle donne vittime di violenza ha denunciato l’accaduto.
Nonostante la gravità l’argomento tende a finire sotto i riflettori solo in caso di di ricorrenze specifiche, come il 25 novembre, o di avvenimenti particolarmente eclatanti, faticando a ritagliarsi spazio e visibilità nella quotidianità dove invece si svolgono le vite e le sofferenze di chi, di questa violenza, ne è sistematicamente vittima.
Sono queste alcune delle problematiche che hanno portato, nel 1990 a Bologna alla nascita della associazione “Casa delle donne per non subire violenza”.
Casa delle donne a Bologna, il centro antiviolenza (CAV)
La Casa delle donne per non subire violenza a Bologna è innanzitutto un centro antiviolenza (CAV). I CAV sono delle strutture estremamente specializzate che racchiudono in una unica struttura tutto ciò che è necessario per prendersi cura di una donna vittima di violenza.
Oltre a la possibilità di un ascolto non giudicante, la presenza di gruppi di sostegno e eventualmente un supporto psicologico specifico per il trauma subito, la associazione lavora è in stretto contatto con i servizi sociali, le forze dell’ordine e gli organi giudiziari e può quindi aiutare la donna vittima di violenza a rivolgersi alle strutture più appropriate.
Altro campo importantissimo di intervento è l’aiuto della donna a uscire dalla situazione violenta che si è venuta a creare.
Secondo dati riportati in un recente rapporto presentato alla Camera, l’Italia è ultima in Europa come tasso di occupazione femminile: solo il 55% delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni è impiegata contro una media UE del 69,3%. Questo si ripercuote sulla loro indipendenza, le donne che vivono in Italia spesso non hanno un alloggio proprio ne loro disponibilità finanziarie.
La Casa delle donne può essere di grande aiuto: non solo gestisce una rete di luoghi protetti in cui le donne esposte a violenza possono soggiornare per periodi più o meno lunghi, ma finanzia attivamente servizi di orientamento e introduzione al mondo del lavoro, accompagnando la donna verso la propria autonomia.
Casa delle donne a Bologna, le attività di promozione culturale
Oltre a prendersi cura direttamente delle vittime di violenza, la Casa delle donne di Bologna è impegnata in attività di formazione, sensibilizzazione , promozione e comunicazione, colmando quel divario che si crea tra la urgenza di questi temi e la scarsa importanza che gli viene assegnata dalla popolazione generale.
Nel loro sito è possibile trovare sia dati riguardanti la situazione attuale sulla violenza di genere sia varie iniziative culturali, come la organizzazione annuale, in occasione del 25 novembre, del festival “La violenza illustrata” arrivato nel 2023 alla sua ventottesima edizione. Il festival del 2023 ha visto il susseguirsi di 45 eventi culturali tra mostre, concerti, spettacoli teatrali, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri e laboratori, con più di 7000 persone coinvolte.
Il sostegno di ognuno è importante: il 5 per mille
I servizi della casa sono completamente gratuito con accesso libero; il primo contatto può essere telefonico, in video-chiamata (per le donne non udenti) o con un colloquio dal vivo. Importante segnalare per chi volesse presentarsi di persona che la associazione ha appena cambiato sede e attualmente si trova in via Masia 19/a.
La associazione è una APS, senza scopo di lucro, e riceve gran parte dei finanziamenti grazie a contributi di enti pubblici (Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comuni metropolitani, Università di Bologna) in riconoscimento del fondamentale servizio sociale che svolge, noi privati cittadini possiamo comunque fare la nostra parte.
Oltre alle donazioni volontarie è possibile devolvere il 5 per mille alla associazione in sede di dichiarazione dei redditi, inserendo nell’apposito riquadro il codice fiscale 92023590372.
Ogni piccolo contributo è importante e ognuno può fare la sua parte, diffondendo la conoscenza di questo centro e centri simili, aiutando chi magrai non sapeva di poter trovare aiuto.