Saranno i diritti sotto attacco delle persone trans, la solidarietà con la popolazione palestinese e la strumentalizzazione da destra e da sinistra dei corpi delle persone lgbtq+ i temi al centro del Rivolta Pride di Bologna, che si svolgerà il prossimo 6 luglio.
Concentramento alle ore 15.30 in piazza XX Settembre, partenza alle 17.00, arrivo ai Giardini Margherita e nel mezzo un corteo che attraverserà il centro cittadino: questo il percorso della manifestazione.

Le rivendicazioni del Rivolta Pride, il corteo lgbtq+ di Bologna

A raccontare le rivendicazioni del Rivolta Pride è, ai nostri microfoni, Mylù che ricostruisce i vari attacchi che le persone trans, fin dall’infanzia, stanno subendo con questo governo. L’ispezione alla clinica Carreggi di Firenze è solo la punta di un iceberg di tentativi per ostacolare l’autodeterminazione di genere, eppure la destra utilizza il tema della difesa delle persone lgbtq+ in chiave nazionalista e xenofoba, adducendo argomentazioni femonazionaliste e omonazionaliste in chiave coloniale e islamofobica. Un tentativo che viene rigettato dalle realtà che organizzano il Rivolta Pride, che però rifiutano anche le millantate difese che arrivano da sinistra, ma che non si sono concretizzate in più diritti.

Altro tema forte è la solidarietà con la Palestina, in particolare contro il genocidio a Gaza e contro l’apartheid vissuta da decenni dalla popolazione palestinese.Anche in questo caso, il Rivolta Pride punta il dito contro il pink washing compiuto dallo Stato israeliano.
Il corteo bolognese, però, non mancherà di sollevare anche questioni cittadine e i problemi che incontrano le persone lgbtq+ nel vivere a Bologna, meno progressista di quanto si autorappresenti. «Denunciamo il clima repressivo e la trasformazione delle questioni politiche in questioni di ordine pubblico», sottolinea Mylù.

Rivolta Pride
Il percorso del Rivolta Pride

Come ogni anno, il Rivolta Pride cercherà di essere il più accessibile possibile, attraverso la presenza del “Gruppo Simpatia”, di spazi decompressione, di interpreti Lis e altre misure pensate per persone disabili o neurodivergenti.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MYLÙ: