Sarà l’edizione numero 22 quella del Festival Gender Bender in programma dal 31 ottobre al 9 novembre. Il festival internazionale che ospita ogni anno opere, artisti e artiste da tutto il mondo per esplorare gli immaginari legati ai corpi e ai generi conferma la doppia curatela di Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli.
Danza, cinema, letteratura, arti visive: sono molteplici i linguaggi e le arti utilizzate dal festival, che quest’anno presenta 8 prime nazionali di danza e 4 di cinema.
L’edizione 2024 del festival Gender Bender
La danza è la forma artistica che nell’edizione 2024 di Gender Bender si ritaglia uno spazio particolare, a partire dall’anteprima dello stesso festival, prevista per il 26 e 27 ottobre, con la compagnia italiana Dewey Dell che presenta l’esito performativo del progetto speciale “Cauma Meridie”, reinterpretazione del Fauno e del dio Pan.
Un particolare focus sarà dedicato alla scena coreografica tedesca, con gli spettacoli di Moritz Ostruschnjak, James Batchelor e Margarida Alfeirão. In evidenza anche gli spettacoli di Gaetano Palermo, Simona Bertozzi e Claudia Caldarano.
È il forte impegno sociale a contraddistinguere la programmazione cinematografica di Gender Bender 2024. In sala, infatti, si potrà assistere alla proiezione di “From Ground Zero”, film collettivo palestinese selezionato per gli Oscar che esplora la resistenza e la creatività a Gaza. Da segnalare anche “Cidade;Campo” di Juliana Rojas, “Memorias de un cuerpo que arde” di Antonella Sudasassi e “Kokomo City” di D. Smith, un documentario sulle esperienze di donne transessuali nere.
Tra gli eventi, Walter Siti presenta il suo nuovo libro “C’era una volta il corpo”, che esplora il rapporto tra corpo e tecnologia, mentre Tommaso Giartosio porta “Autobiogrammatica”, finalista al Premio Strega. La conferenza “Barbie siamo noi” di Claudio Rossi Marcelli, invece, ripercorre 60 anni di lotte e cultura pop, partendo dalla famosa bambola.
Ma il festival è anche mostre e party. Jul Maroh espone “Resilienza Trans”, una serie di pannelli in legno che rappresentano corpi transgender intrecciati alla figura mitologica di Chirone. Chiudono il festival una serie di party al Cassero Lgbtqi+ Center.
ASCOLTA L’INTERVISTA A DANIELE DEL POZZO E MAURO MENEGHELLI: