Dopo l’esperienza in giunta come assessora alle Pari Opportunità, Susanna Zaccaria torna alla Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna. E lo fa con un ruolo di primo piano, essendo stata eletta presidente dell’associazione che gestisce il centro antiviolenza cittadino.
50 anni, avvocata, già prima di approdare a Palazzo D’Accursio Zaccaria prestava i propri servizi e la propria consulenza come legale della Casa delle Donne fino ad assumerne proprio la presidenza, che dovette interrompere per la chiamata di Virginio Merola a Palazzo D’Accursio.

L’impegno di Susanna Zaccaria contro la violenza di genere continua alla Casa delle Donne

«È un ritorno a casa in tutti i sensi – osserva Zaccaria ai nostri microfoni – L’associazione in questi anni è andata avanti, quindi ora devo capire bene tutto quello che è successo mentre io non c’ero, ma è una grande felicità».
Nel suo ruolo di assessora alle Pari Opportunità, Zaccaria ha comunque tenuto i contatti con la Casa delle Donne, che a Bologna rappresenta un punto di riferimento importante, ma la presidenza è un altro ruolo quini, osserva, «devo rimboccarmi le maniche».

E proprio rimboccarsi le maniche sarà fondamentale, perché la violenza di genere durante la pandemia è aumentata. «I centri antiviolenza sono un vero e proprio riferimento – sottolinea Zaccaria – Avendo, a questo punto, visto tutti i ruoli, il contatto con le istituzioni diventa fondamentale, perché viviamo in un territorio in cui c’è una rete molto importante. Nel momento in cui una donna chiede aiuto, tutti i soggetti che la incontrano sono soggetti che tra loro si conoscono, si parlano e forniscono delle risposte di grande qualità».

Uno dei primi atti della nuova giunta di Palazzo D’Accursio è stato l’aumento dei fondi per il contrasto alla violenza di genere. In particolare, ad assumere le deleghe che Zaccaria aveva come assessora è la vicesindaca Emily Clancy.
«È stato un atto importantissimo – commenta la presidente della Casa delle Donne – perché sappiamo di non essere un territorio dove i centri ogni due minuti rischiano di chiudere perché non arrivano fondi o non arrivano costantemente. Questa scelta della giunta è assolutamente condivisibile, perché consente di fare programmazione. Personalmente sono contenta che le mie deleghe siano andate a Clancy».

In questo senso, Zaccaria non pensa che in città siano necessari particolari nuovi servizi per il contrasto alla violenza di genere, ma è fondamentale puntare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione. «Credo che i passi avanti si faranno quando a livello sociale si smetterà di avere tutta questa tolleranza verso la violenza – osserva la presidente – Purtroppo la violenza c’è, lo vediamo quando le donne vengono nuovamente vittimizzate, quando si continua a domandare perché le donne facciano fatica a denunciare, quando si ritiene impossibile che ci sia stata violenza perché l’autore è vicino a sè».

A livello culturale qualcosa però in questi anni è cambiato e ciò è misurabile quando si parla di informazione e comunicazione sulla violenza di genere. Se sui giornali e nei media in generale purtroppo ancora si riscontrano linguaggi o rappresentazioni non adeguati nei resoconti che riguardano la violenza di genere, ciò provoca molta più indignazione nell’opinione pubblica.
«Io ricordo che qualche decennio fa si poteva dire più o meno qualunque cosa – evidenzia Zaccaria – mentre adesso, anche se il linguaggio non è sempre corretto, se ne parla e siamo pronti a notare quando questo accade e questo fa la differenza».

ASCOLTA L’INTERVISTA A SUSANNA ZACCARIA: