«Io mi sono dichiarato pubblicamente, io sostengo il “sì” a tutti i cinque referendum». È così che Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi e attualmente presidente dell’Osservatorio nazionale Welfare e Salute e dell’Associazione Lavoro e Welfare, prende posizione sulla consultazione referendaria che si terrà domenica 8 e lunedì 9 giugno.
Damiano attualmente sta studiando le applicazioni dell’intelligenza artificiale alla sicurezza sul lavoro e su quest’ultimo tema vanta anche l’esperienza da consigliere di amministrazione dell’Inail.

L’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano e il referendum sugli incidenti sul lavoro

L’ex ministro Cesare Damiano ai nostri microfoni si sofferma sul quarto quesito dei referendum, quello che avrà una scheda rosa e che prevede la responsabilità in solido del committente sul tema della sicurezza sul lavoro. «Voterò sì – spiega Damiano – perché altrimenti, con la logica purtroppo favorita recentemente dal governo degli appalti a cascata, noi abbiamo una contraddizione che vede nell’impresa madre una protezione 100, poi si decentrano all’esterno le cose più pericolose, con retribuzioni inferiori, meno pagati e meno protetti. Quindi bisogna che il committente si faccia carico di conoscere l’intera rete degli appalti e dei subappalti, perché le condizioni devono essere omogenee».

In particolare, negli appalti e nei subappalti il rischio è che si risparmi su due voci: il costo del lavoro, quindi con trattamenti salariali inferiori a quelli praticati dall’azienda madre, e gli investimenti in sicurezza sul lavoro.
L’ex ministro, però, non si ferma a dichiarare il proprio voto, ma avanza anche una proposta. «Chi investe in protezione e prevenzione deve avere da parte dell’Inail un ritorno – afferma Damiano – La legge lo prevede e negli anni l’Inail ha messo da parte 40 miliardi di euro. Sono soldi versati dalle imprese e devono tornare alle imprese. Io credo che dovremmo incentivare le buone pratiche con i bandi Isi e con la diminuzione dei premi assicurativi per chi certifica la mancanza di infortuni, incidenti sul lavoro e malattie professionali».

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