Dopo aver approfondito cosa chiedono il primo, il secondo e il terzo quesito dei referendum che saremo chiamate e chiamati a votare i prossimi 8 e 9 giugno, oggi scopriamo cosa chiede il quesito numero quattro, che i promotori definiscono “più sicurezza sul lavoro”.
A guidarci alla scoperta del testo del quesito e del suo significato è Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna.
Il quarto quesito dei referendum: più sicurezza sul lavoro
«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”?».
È questo il testo del quarto quesito che troveremo sulle schede l’8 e il 9 giugno. Ma cosa significa? Il quesito interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro in un contesto, quello italiano, dove arrivano fino a 500mila le denunce annuali di infortunio sul lavoro e si registrano mille morti all’anno, cioè tre al giorno. Modificando le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante, cambiando le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche, abrogando le norme in essere ed estendendo la responsabilità dell’imprenditore committente si punta a garantire maggiore sicurezza sul lavoro.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE BULGARELLI: