Continua la battaglia del fronte trasversale alla Camera per inserire nella nuova legge elettorale dei correttivi, che favoriscano l’ingresso di rappresentanti del sesso femminile in Parlamento. Per Titti Di Salvo, non si tratta di quote, ma della rappresentazione della realtà.
“E’ un paradosso il fatto che il Parlamento con più donne della (storia della,ndr) Repubblica, determinerà un abbassamento del numero di presenze delle donne.” Esordisce così Titti Di Salvo, deputata di Sinistra Ecologia e Libertà, commentando la nuova legge elettorale, l’Italicum, che sta prendendo forma definitiva in queste ore.
Il problema, per l’asse trasversale formatosi a Montecitorio, è che il sistema di inserimento in lista dei candidati, potrebbe portare ad uno svuotamento della presenza femminile alla Camera. Per scongiurare questo rischio, alcune decine di deputate hanno promosso un emendamento per imporre che il 50% dei capilista sia di sesso femminile (o in alternativa che la rappresentanza maschile non superi il 60%).
“il patto extraparlamentare sulla legge elettorale, tra i segretari di due forze politiche, sta condizionando in modo decisivo la discussione sulla quale il parlamento dovrebbe avere, invece, piena libertà.Ho sentito obiezioni che non ritengo motivate, da chi sostiene che deve far premio il merito e non il genere: allora vorrebbe dire che siccome non ci sono donne nell’80% dei vertici istituzionali, significa che non ci sono donne che lo meriterebbero?” continua la deputata Sel
“Non solo c’è un’esigenza di rappresentazione della realtà, ma c’è un vantaggio per il bene comune nella presenza di più donne nelle istituzioni, nelle amministrazioni e nelle assemblee elettive” spiega
Lunedi la questione si riapre alla Camera, e anche senza un’intesa, l’emendamento sarà presentato.”Noi sicuramente andremo avanti, perché riteniamo questa una battaglia di qualità della democrazia. Proveremo a creare e a consolidare un fronte comune con donne di tutti i gruppi parlamentari” conclude Titti Di Salvo.