Dopo l’occupazione provvisoria di Beyoo, lo studentato privato in via Serlio, conclusasi con la promessa della proprietà di stringere un accordo con Ergo per l’assegnazione di alcune stanze a studentesse e studenti che ne hanno bisogno, Cua e Split stamattina hanno occupato un nuovo edificio in via Oberdan 16 a Bologna.
Si tratta di un intero palazzo di tre piani, nel pieno centro cittadino, in comproprietà tra l’università e un privato e inutilizzato da decenni.

L’occupazione sfida l’Unibo: «Dia una casa a studentesse e studenti»

«In un momento di crisi economica come quello presente, è letteralmente uno scempio che stabili come questo rimangano alla polvere e al disuso – scrivono gli occupanti – mentre in tante e in tanti non troviamo casa, non riusciamo permetterci i prezzi di questa città, ci troviamo costrette a una vita di stenti e privazioni».
Ed è per questo che, come era successo in via Serlio, Cua e Split dettano le condizioni per uscire dallo spazio: «Fino a quando lo stabile non verrà aperto dall’Unibo come complesso di case per la popolazione universitaria, noi rimarremo qui dentro. Senza dare valore a promesse o prese di impegno fumose, rimanendo qui a garanzia che il posto non resti ancora inutilizzato».

Dopo l’occupazione, attiviste e attivisti hanno già incontrato i giornalisti in una conferenza stampa, mentre il prossimo appuntamento è previsto per questo pomeriggio alle 18.00, orario in cui è stata indetta un’assemblea pubblica direttamente nello stabile occupato.
Già quando erano all’interno di Beyoo gli occupanti avevano annunciato che le occupazioni non si sarebbero fermate fino a quando le istituzioni non prenderanno sul serio il grave problema abitativo in città, lavorando per delle soluzioni strutturali.

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