Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna apre la stagione autunnale delle mostre con “The Floating Collection”, collettiva che nasce dal desiderio di studiare le ricchissime collezioni dei musei bolognesi tramite lo sguardo globale di sei artiste e artisti. L’esposizione inaugura il 27 ottobre alle 18.30 e sarà attiva fino all’8 gennaio, ad ingresso gratuito.

La collezione innovativa che supera le visioni uniche dell’arte

“The Floating Collection”, a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, trae ispirazione dal dibattito e dai processi di decolonizzazione avviati nei musei etnografici e antropologici di tutto il mondo che, dagli anni Novanta, si sono impegnati in una revisione della storia dei propri patrimoni, sperimentando nuovi approcci di indagine sulle collezioni e di mediazione con il pubblico.

Il direttore artistico Lorenzo Balbi la definisce ai nostri microfoni «una mostra che va scoperta, ognuno con i propri filtri. Va anche notato come ogni visitatore possa reagire alle sollecitazioni visive e storiche degli oggetti che si fanno vedere». Infatti, l’aggettivo “fluttuante” vuole evocare il senso di libertà dalle strutture narrative e dagli approcci metodologici consueti. Questo ha permesso di creare una «collezione che non è radicata in un’unica visone o in un’unica lettura, né ferma in convinzioni: è lì che si pone come fluttuante. È una mostra che ogni visitatore può modificare», precisa Lorenzo. Dunque, protagonisti del progetto non sono tanto gli oggetti delle collezioni dei musei bolognesi, quanto le idee e gli immaginari emersi da una loro riconsiderazione.

The Floating Collection si spinge oltre quanto già attuato con RE-COLLECTING -il filone d’indagine inaugurato nel 2020 in cui opere appartenenti ad altre collezioni dei musei civici erano sottoposte a nuove prospettive interpretative- e questa volta collabora con sei artiste e artisti provenienti da varie parti del mondo, ognuno con il proprio patrimonio di conoscenza e immaginazione, che ampliano lo sguardo del «grande laboratorio», il quale diventa così esempio della polifonia di stili, tecniche e approcci che caratterizzano le arti contemporanee più recenti.
Stiamo parlando di Alex Ayed, Rä di Martino, Cevdet Erek, David Jablonowski, Miao Ying e Alexandra Pirici, artistiche hanno prodotto, dopo aver visitato e conosciuto le collezioni dei musei bolognesi, opere completamente nuove, ispirate alle suggestioni ricevute durante le visite, che del patrimonio culturale cittadino propongono interpretazioni completamente nuove e originali.
Abbiamo avuto il piacere di parlare con una di loro, Ra di Martino, che porta nella collettiva un’installazione video; «un piccolo film» che ha realizzato prendendo ispirazione dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, e la cui particolarità sta nella colonna sonora, montata «campionando alcuni suoni di strumenti che non si suonano più, e immettendoli nella composizione generale».
La Floating Collection -spiega Lorenzo Balbi- è dunque figlia di «un grande network di musei, che il MamBo gestisce per dare visibilità anche alle altre sedi espositive, per valorizzare le competenze e le collezioni che questi musei gestiscono», consultabili su sito del museo.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LORENZO BALBI:

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