Dalla battaglia per lo Ius Soli al voto contro il dl Minniti-Orlando, dalla legge per l’introduzione del reato di tortura (poi stravolta) al sostegno ai famigliari di Cucchi e Aldrovandi. E poi dignità nelle carceri, biotestamento e altre battaglie. Il senatore Luigi Manconi non verrà ricandidato, ma noi vogliamo ricordarvi alcune delle sue battaglie.

La notizia ormai è nota: il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, non sarà ricandidato dal Partito Democratico alle elezioni del prossimo 4 marzo.
Manconi è uno degli esclusi che hanno fatto più clamore, accompagnato da Sergio Lo Giudice, impegnato sul tema dei diritti delle persone lgbtq, e Paolo Gandolfi, impegnato sul tema della mobilità sostenibile. A sostegno della ricandidatura di Manconi fu lanciato anche un appello, che però non è andato a buon fine.
Il senatore Manconi ha scelto di non commentare la sua esclusione e si è limitato ad un breve post in cui ringrazia tutti per l’affetto e l’apprezzamento ricevuto:

Manconi, però, è stato protagonista di molte battaglie per i diritti umani dentro e fuori il Parlamento. Sono numerose le dichiarazioni e le interviste che ha rilasciato ai nostri microfoni (e che potete riascoltare scrivendo il suo cognome nel motore di ricerca interno al sito).
Dallo ius soli al reato di tortura, passando per biotestamento e carceri, il tema che ha guidato il suo operato è sempre stato il rispetto per i diritti umani. Noi vogliamo ricordarvi alcune di quelle battaglie, in particolare su due grandi temi: tortura e migranti.

REATO DI TORTURA
Il 15 marzo del 2013, primo giorno di Legislatura, il senatore Luigi Manconi presentò un proprio testo per l’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano. Un reato che, nonostante la ratifica della convenzione internazionale sia avvenuta quasi trent’anni fa, non è mai stato introdotto nel codice penale.
Manconi lottò a lungo affinché l’Italia potesse dotarsi di una legge adeguata, ma i compromessi politici in seno alle forze di governo snaturarono il testo, rendendo di fatto inapplicabile il reato verso le forze dell’ordine. Al punto che il senatore Manconi non votò la legge.

Sempre sullo stesso versante, Manconi sposò e sostenne le cause dei tanti cittadini uccisi dalle forze dell’ordine: da Stefano Cucchi a Federico Aldrovandi, passando per Giuseppe Uva. Il suo appoggio alle famiglie e il suo impegno per il rispetto dei diritti delle persone sottoposte a fermo non è mai mancato. Allo stesso modo non è mancato il lavoro di denuncia delle condizioni inumane nei centri di detenzione (carceri, Cie e hot spot).

IMMIGRAZIONE
Oltre allo strappo sul reato di tortura, fece clamore un altro strappo del senatore Manconi nei confronti della maggioranza e delle direttive del Partito Democratico: il no al Dl Minniti-Orlando.
Il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, insieme ad altri colleghi, non votò il provvedimento che ha tolto garanzie giuridiche ai richiedenti asilo, eliminando un grado di giudizio per il ricorso ai dinieghi delle domande di protezione internazionale.

In positivo, invece, Manconi fu uno dei grandi sostenitori dello Ius Soli, per la cui approvazione arrivò ad attuare (purtroppo inutilmente) lo sciopero della fame, e di una legge di iniziativa popolare denominata “Ero straniero”, che si proponeva di cambiare l’ordinamento italiano.

ASCOLTA UN ESTRATTO DI ALCUNE INTERVISTE A LUIGI MANCONI: