Jazzer, la più ampia proposta musicale e concertistica della regione in campo jazzistico nasce dall’ unione di Bologna Jazz Festival, Crossroads – Jazz e altro in Emilia Romagna e Jazz Club Ferrara. Nove mesi di programmazione musicale prendono vita proprio in Emilia Romagna, definita a pieno titolo la regione del jazz.

L’Emilia Romagna diventa la culla del jazz in Italia

Il “triangolo” collaborativo riguarda BolognaRavennaFerrara: con lo storico festival Ravenna Jazz, la programmazione continuativa del Jazz Club Ferrara e l’estensione sul territorio che Crossroads ha raggiunto, l’Emilia Romagna può dirsi a pieno titolo la culla del jazz in Italia. Bologna, in particolare, oggi è riconosciuta come Città UNESCO della Musica ed è stata una delle prime città ad avere una rassegna jazz di livello internazionale, una tradizione che dagli anni Cinquanta e arriva ai giorni nostri. Federico Mutti, presidente del Bologna Jazz Festival sottolinea che «davanti alla scelta se essere concorrenti o unirci in uno sforzo comune per crescere, abbiamo optato per questa seconda opzione. Noi abbiamo chiuso un triangolo ma questo triangolo porta a chiuderne tanti altri: collaboriamo con decine di realtà che potranno, a loro volta, collaborare tra di loro».Seguendo il principio “il tutto è più della somma delle singole parti” Jazzer si propone, attraverso l’unione dei vari soggetti, di rafforzarli e di incrementare le loro molteplici attività. Francesco Bettini, direttore artistico del Jazz Club Ferrara e del Bologna Jazz Festival ribadisce che l’obiettivo di questa unione è quello di «consolidare questo rapporto tra i tre soggetti cooperanti e di estenderlo a tutti coloro che già lavorano insieme ai singoli soggetti ed eventualmente a terzi in modo da partecipare a delle chiamate di bando insieme o per sottogruppi a seconda delle finalità sia territoriali che di produzione».

Jazzer, con questa cooperazione non punta a un richiamo di massa per un evento di pochi giorni, bensì ad un flusso continuo e distribuito in ogni angolo della regione, che ne valorizzi anche i piccoli e magnifici borghi o le città altrimenti trascurate; si punta a toccare le principali città con l’intento di coinvolgere buona parte delle altre strutture attive in quest’area. Sandra Costantini, presidente di Jazz Network, prima rete telematica di ambito culturale al mondo con sede a Ravenna, afferma: «questa iniziativa diventa per noi un salto di qualità: ognuno di noi porta la propria eredità che proviene dal proprio contesto» per creare una vera istituzione del jazz «che sia capace maggiormente di investire nella produzione ma anche di rapportarsi con più autorevolezza sia al sistema mediatico, alle altre istituzioni ma anche al mercato internazionale».

Con Jazzer i progetti originali saranno diffusi anche attraverso il canale di Jazz Italian Platform di cui Bologna Jazz Festival e Jazz Network sono co-fondatori. Jazzer punta ad ampliare il pubblico coinvolgendo non solo quello regionale ma anche nazionale e internazionale.

L’attività di Jazzer sarà esplorabile tramite il nuovo sito web www.jazzer.eu

ASCOLTA L’INTERVISTA A FEDERICO MUTTI:

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