Lo ha annunciato ieri il sindaco di Bologna Matteo Lepore e già si è svolto un primo incontro. La Città Metropolitana ha attivato un gruppo di lavoro sulla “logistica etica“. Era già un punto previsto nel programma elettorale di Lepore stesso, ma il tavolo si è reso necessario a causa degli incidenti registratisi all’Interporto, tra cui quello che ha provocato la morte di Yaya Yafa.
Al gruppo di lavoro hanno scelto di non partecipare i sindacati di base, che però seguiranno un percorso parallelo sempre con la Città Metropolitana.

Logistica etica, il gruppo di lavoro dopo gli incidenti all’Interporto

«Si tratta di un tavolo tecnico che la Città Metropolitana ha deciso di mettere in campo insieme a tutta una serie di stakeholder e operatori del settore – spiega ai nostri microfoni Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto della Città Metropolitana – Vogliamo ragionare insieme su un settore, quello della logistica, che nel nostro territorio è in espansione, ma che rischia di non essere sempre accompagnato da un’espansione qualitativa di un lavoro qualificato e dignitoso».
Innanzitutto il gruppo di lavoro avrà lo scopo di acquisire informazioni e proposte, per poi tradurle in un documento, che avrà un’impostazione simile alla Carta di Bologna ottenuta dai riders o del Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione Emilia-Romagna.

A prendere parte al gruppo di lavoro sono Absea, Alleanza delle Cooperative, Aeroporto di Bologna, Ausl di Bologna e di Imola, Cgil Bologna e Imola, Cisl metropolitana, Cna, Confindustria Emilia, Fondazione ITL, Libera-Contro le mafie, Interporto Bologna, Ispettorato del lavoro, Regione Emilia-Romagna, Uil metropolitana, ma anche i sindaci dei territori coinvolti.
Assenti, invece, i sindacati di base, che hanno scelto di non partecipare a questo percorso. «Abbiamo attivato un percorso parallelo – assicura Lo Giudice – ed è già stato fissato un incontro (previsto per il 22 novembre, ndr) nel quale i sindacati di base presenteranno una loro piattaforma sulla sicurezza sul lavoro».

Il gruppo di lavoro sulla “logistica etica”, invece, sarà suddiviso in comitati tecnici che opereranno su temi specifici. «Ne abbiamo già individuati alcuni – racconta il Capo di Gabinetto della Città Metropolitana – Un focus specifico sulla sicurezza sul lavoro, uno sulla qualità del lavoro, quindi una riflessione sugli appalti, sul lavoro stabile o precario, un altro sulla formazione e poi c’è la questione della coesione sociale. Molti lavoratori della logistica sono migranti e spesso non parlano bene l’italiano e questo li mette in condizioni di fragilità».

Entro la prima decade di dicembre i comitati tecnici dovranno avanzare le proprie proposte, che verranno poi recepite in una carta, che dovrà essere pronta entro la metà di gennaio.
«L’obiettivo è quello di un accordo metropolitano per la logistica etica – osserva Lo Giudice – Un accordo fra tutti i soggetti coinvolti, con l’ambizione di sottoporlo a tutte le imprese presenti all’interno dei nostri hub logistici a partire da Interporto, che ci aiuti a rendere più chiare e sicure le condizioni di lavoro».

ASCOLTA L’INTERVISTA A SERGIO LO GIUDICE: