Il turismo in Emilia-Romagna è tornato all’era pre-Covid con presenze che superano addirittura il 2019 dell’1,8%. Sono infatti 61,8 milioni le presenze registrate e 14,5 milioni gli arrivi di turisti che hanno visitato la regione nel 2023.
A farla da padrona è sempre la riviera, che nel 2023 è stata la meta per il 69% dei turisti, ma tutta la regione è diventata meta turistica.

Nel 2023 è stato record per il turismo in Emilia-Romagna

A fare un bilancio del turismo in Emilia-Romagna nel 2023 sono stati, questa mattina, l’assessore regionale Andrea Corsini e il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Sono cinque le principali tipologie di destinazione nel nostro territorio. La riviera romagnola resta il luogo preferito dove soggiornare in estate, mentre si fanno strada anche l’Appennino, le città d’arte, le terme e altri itinerari.
´«In questi cinque anni – ricorda Corsini – abbiamo avuto le restrizioni del Covid, poi fattori come le guerre e infine l’alluvione in Romagna. Nonostante questi fattori, il nostro sistema turistico si è mostrato resiliente».

Nello specifico della riviera, le presenze italiane nell’estate scorsa sono state inferiori a quelle del 2022, ma ampiamente compensate da quelle straniere. Un fenomeno che l’assessore spiega con il minor potere di acquisto di cittadine e cittadini italiani dovuto all’inflazione e all’aumento delle materie prime, specie nella ristorazione.
La stessa giunta regionale spinge molto per l’internazionalizzazione del turismo, dal momento che mediamente la capacità di spesa degli stranieri è più alta.

La questione dell’overtourism: la Regione non vede problemi e punta alle infrastrutture

Il sensibile aumento del turismo ha determinato in molte città anche delle trasformazioni sociali e dei problemi. L’esplosione degli alloggi messi sulle piattaforme per le locazioni turistiche hanno ridotto la disponibilità di case per cittadini e studenti e fatto schizzare in alto i prezzi degli affitti di lunga durata. Al contempo, i centri storici si sono riempiti di attività ristorative pensate per i turisti.
Fenomeni che le istituzioni locali hanno spesso faticato a risolvere e che non trovano soluzioni nemmeno a livello nazionale.

Secondo Corsini, però, l’Emilia-Romagna non vive un problema di overtourism. «Noi lavoriamo perché ci siano sempre più turisti – ha affermato l’assessore – perché il turismo è una leva economica fondamentale».
L’assessore pone invece l’accento sulle infrastrutture, in particolare quelle viarie. «Ci sono destinazioni raggiunte da milioni di turisti che hanno una viabilità che non è particolarmente straordinaria – sostiene Corsini – L’importante è essere attrattivi, poi bisogna lavorare per migliorare anche le infrastrutture viarie».

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