La prossima imminente stagione dei Teatri di Vita si preannuncia particolarmente ricca e vitale. Nel teatro di Parco dei Pini andranno in scena, dal 29 ottobre al 14 aprile, 19 appuntamenti di vario genere che daranno vita a un palinsesto davvero variegato. Oltre a spettacoli italiani, ci saranno spettacoli provenienti da Marocco, Romania, e un gruppo inglese che si cimenta in un cabaret musicale molto particolare.

Teatri di Vita riparte “Fuori, casa”

Teatri di Vita è anche un luogo di accoglienza per lavori provenienti da altre realtà produttive, oltre che essere una realtà con attività formative e laboratoriali.
La stagione sarà quella della vera ripartenza post-pandemia, e vivrà nell’ottica di proporre «una casa fuori di casa» nella quale le persone possano ritrovarsi, come ha spiegato ai nostri microfoni il direttore artistico Stefano Casi.
Fa parte di tale intenzione, ogni domenica di spettacolo, il brunch delle 12 e il tè in omaggio durante il pomeriggio.

Spettacoli di matrice classica, riproposizioni di lavori di Pessoa e Pasolini (per citare solo i nomi più noti) si alterneranno ad altri agganciati invece all’attualità che stiamo attraversando.
La nuova produzione “autonoma” dei Teatri di Vita, dopo una tournée italiana ed europea, farà sosta “a casa” dall’11 al 13 febbraio. Si tratta di “Evə” un lavoro di Andrea Adriatico (su testo di Jo Clifford) imperniato sui generi e sul superamento dei confini.

Citiamo anche “Q/A” del coreografo marocchino Khalid Benghrib, lavoro impegnativo e affascinante che propone un mix tra danza contemporanea e rituali sufi.
Una serata al mese sarà dedicata alla stand-up comedy, che – per chi non lo sapesse – è in sostanza un monologo di comicità e riflessioni varie in cui l’attore si rivolge direttamente al pubblico, in una sorta di auto-confessione.
Leggendo i titoli degli spettacoli in programma non si può non essere interessati a qualcosa, data la trasversalità delle proposte. Parte quindi sotto i migliori auspici questa stagione, dal titolo emblematico: “Fuori, casa”.

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANO CASI:

Articolo precedenteA Bologna la manifestazione per la “rivoluzione ambientale”
Articolo successivoAcqua, niente ripubblicizzazione: la Regione proroga le concessioni al 2027