Ha un epilogo buffo per la proiezione del film “Il testimone” prevista per il 27 gennaio a Villa Paradiso. Alla fine, come sperava il Comune di Bologna, la proiezione non si terrà, sostituita da un’assemblea, ma la ragione non è un passo indietro degli organizzatori rispetto alle pressioni dell’Amministrazioni. La proiezione salta perché il numero di prenotazioni per la visione del film, in particolar modo dopo lo scoppio della polemica, ha registrato un tale boom che impedisce di organizzarla a livello logistico negli spazi inizialmente pensati.

Salta la proiezione del film russo: troppi gli spettatori prenotati dopo la polemica

Le polemiche bolognesi attorno al film “Il testimone” sono state molto accese. Al punto che, in un primo momento, il sindaco Matteo Lepore ha utilizzato l’argomento anche per ufficializzare la rottura con i Verdi nella maggioranza di centrosinistra.
Ora il focus ritorna là dove era partito, sulla proiezione prevista a Villa Paradiso il 27 gennaio. La Capo di Gabinetto Matilde Madrid, incontrando i gestori della casa di quartiere, aveva esplicitamente chiesto di cancellare la proiezione. La ragione addotta è che in uno spazio pubblico, anche se in convenzione, non si può fare propaganda.

È il primo “no” dell’Amministrazione di questo tipo, dopo le modifiche ai regolamenti comunali del 2018 per evitare che negli spazi comunali si svolgessero iniziative di matrice neofascista. Come abbiamo ricordato in un approfondimento, però, una sala comunale fu concessa nel novembre scorso per lo svolgimento di un’iniziativa di propaganda antiabortista.
In una conferenza stampa convocata per oggi, però, i gestori di Villa Paradiso avrebbero ribadito la disponibilità ad ospitare la proiezione, ma è stato il Coordinamento Paradiso, un gruppo di cittadini diverso dai gestori che usufruisce degli spazi per le proprie iniziative, a comunicare che il numero di richieste per assistere alla visione del film rende impossibile proiettarlo nella casa di quartiere.

«Mi riferiscono che prima della polemica le prenotazioni per la visione del film erano 10, mentre successivamente hanno superato le 200 – osserva ai nostri microfoni Maurizio Sicuro, uno dei gestori di Villa Paradiso – Questi numeri ci avrebbero messo oggettivamente in difficoltà».
Il Coordinamento Paradiso, quindi, ha cancellato la proiezione, sostituendola però con un’assemblea pubblica. Quello che viene vissuto come un tentativo di censura del tutto discrezionale da parte dell’Amministrazione comunale, quindi, avrebbe sortito l’effetto opposto a quello desiderato, stimolando la curiosità di molte e molti nei confronti del film.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MAURIZIO SICURO: