Anche ai ballottaggi delle elezioni amministrative si è registrata una disfatta per il Partito Democratico e il centrosinistra. La destra ha conquistato tutte le città, strappandone anche alcune, come Ancona, e non si è affermata solo in un caso, quello di Vicenza.
Non si è dunque registrato quello che qualcuno chiamava “effetto Schlein”, l’onda lunga dell’entusiasmo per la vittoria alle primarie della sfidante di Stefano Bonaccini. Al contrario, il Pd sembra essere precipitato nuovamente in una crisi profonda, come quella seguita alla sconfitta alle elezioni politiche dello scorso autunno.

Elezioni amministrative, l’Europa mediterranea in mano alle destre

La vittoria della destra alle elezioni amministrative italiane si aggiunge alla vittoria di Ppe e Vox in Spagna, che ha portato il premier Pedro Sanchez a dimettersi e proclamare elezioni anticipate. Ma questi risultati arrivano poco dopo la vittoria della destra anche in Grecia.
È il politologo Carlo Galli, ai nostri microfoni, a mettere in relazione i risultati nelle tre penisole che si affacciano sul Mediterraneo. «È un fatto che non capitava da moltissimo tempo – osserva Galli – Il che vuol dire che c’è qualcosa che non sta funzionando nella parte meridionale dell’Unione europea».

Galli, che in passato è stato parlamentare del Pd, sembra piuttosto duro con quello che è stato il suo partito: «Non ha strategia, non ha alleanze, non ha identità, quindi è inevitabilmente sconfitto sia in sede locale che nazionale e, temo, europea».
Per il professore il problema è rappresentato soprattutto dal fatto che la destra che sta vincendo le elezioni è «una destra di non grande valore», sottolinea in modo eufemistico.
Eppure è una destra capace di presentarsi come l’alternativa al punto di essere votata, poco importa ora se in futuro i cittadini si ravvederanno una volta scoperto che non è così.

Il Pd? «Un partito ztl incapace di occuparsi della maggioranza»

Nello specifico, Galli punta il dito sul Pd e la sua pretesa superiorità morale, arrivando così a insultare quella che ormai è la maggioranza degli italiani. «Deve smetterla di fare propaganda e cominciare a fare politica».
Ma quali sono gli elementi programmatici che mancano al partito di Schlein? «Non vorrei dire una banalità – premette il politologo – ma il Partito Democratico è davvero il partito della ztl. Si interessa esclusivamente di un certo tipo di diritti civili, nemmeno tutti. Pensa che il problema degli italiani non sia economico, di sostenibilità degli stipendi, del futuro dei giovani, sia un problema di diritti delle minoranze».

Galli precisa che le minoranze hanno ogni ragione a veder riconosciuti i propri diritti, ma un partito normale è capace di prendersi cura dei diritti delle minoranze e al contempo dei problemi della maggioranza. «Cosa che il Pd non è capace di fare – sentenzia il politologo – ed è per questo che la destra vince davanti a un avversario completamente inconsistente».

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