CLAUDIO SUCCI: Educazione finanziaria on-air. Approfondimenti di economia a cura della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea.
ALESSANDRO CANELLA: Bentrovate e bentrovati a Educazione Finanziaria On Air. Parliamo oggi di come la banca valuta l’azienda, parliamo dell’analisi di bilancio e lo facciamo insieme a Ester Alba, direttrice della filiale di Funo di BCC Felsinea. Buonasera.
ESTER ALBA: Buonasera, ben ritrovati e grazie per l’invito.
ALESSANDRO CANELLA: Allora, sono un’azienda e ho bisogno di un finanziamento. Quali sono i requisiti per ottenere un prestito aziendale?
ESTER ALBA: Dunque, le banche oggi, in virtù degli adempimenti imposti dalle regole comunitarie nella concessione di un finanziamento, quando erogano un finanziamento devono svolgere un’attività complessa, cioè non è schiacciare un tasto. Pertanto è determinante la completezza delle informazioni che l’impresa fornisce alla banca e la trasparenza nel rapporto. Ciò premesso, i criteri per valutare il credito puntano l’attenzione sulla capacità dell’impresa di produrre reddito e flussi di cassa. Mentre diventa secondaria l’importanza del ruolo delle garanzie che in precedenza, negli anni passati, potevano assumere un qualche ruolo, ecco, qui diventa veramente secondaria l’importanza delle garanzie. Si parte con la valutazione dello storico creditizio, ovvero della regolarità dei rimborsi storici su operazioni precedenti, che possono andare da un semplice prestito per l’acquisto dell’auto aziendale, fino a un mutuo immobiliare o all’anticipo dei crediti commerciali. Se questi prestiti sono rientrati puntualmente alle varie scadenze, la puntualità storicizzata del rimborso aumenta il punteggio, se così possiamo definirlo, di affidabilità dell’azienda.
ALESSANDRO CANELLA: Debiti contratti solo su questa su quella banca?
ESTER ALBA: No in realtà la storia creditizia di un’impresa è riferita a tutto il circuito del credito che include anche il credito al consumo, cioè le finanziarie, il circuito delle carte di credito, il leasing e certamente anche le banche.
ALESSANDRO CANELLA: Bastano questi aspetti tutto qua?
ESTER ALBA: No. Una volta che queste cose sono a posto, quindi lo storico creditizio a posto, si va ad analizzare la richiesta nello specifico andando a valutare i parametri numerici e qualitativi. I primi vengono utilizzati per valutare la capacità dell’impresa di produrre reddito e flussi di cassa e tra questi ci sono i principali, l’indice di sostenibilità del debito, altrimenti detto DSCR. Che serve per assicurarsi che l’impresa produca reddito ed entrate che consentano il regolare rimborso dei finanziamenti accesi. Il DSCR è un indice numerico e deve essere superiore ad 1,1 quale rapporto tra i redditi generati dall’azienda e i flussi in uscita per il pagamento del debito bancario. Questo è un parametro di legge secondo gli orientamenti della Banca Centrale Europea a cui la banca stessa si deve attenere. Un altro parametro che viene analizzato è il rapporto tra l’indebitamento totale dell’azienda e la capacità di produrre ricchezza, detto anche PFN/EBITDA. Da questo indice si determina il numero degli anni in cui l’impresa sarà in grado di restituire il prestito. Questo numero di anni non deve essere superiore ai 4 o al massimo ai 5 anni. Quindi in sostanza più l’impresa ha marginalità modesta più deve essere cauta nell’indebitarsi. Un altro parametro che viene solitamente analizzato è il rapporto tra posizione finanziaria netta, quindi l’indebitamento totale, e il proprio patrimonio, che è un indice che misura l’equilibrio tra il debito e i capitali propri e non deve essere superiore a 3. In sostanza è quell’indicatore dell’equilibrio finanziario dell’impresa e nei momenti di crisi l’azienda in equilibrio saprà reggere alle turbulenze del mercato. Di questi tre parametri il primo è perentorio, gli altri due vengono contestualizzati al settore di riferimento.
ALESSANDRO CANELLA: Parlavamo anche di parametri qualitativi, quali sono?
ESTER ALBA: I parametri qualitativi sono per esempio la storia dell’impresa, la capacità nel gestire l’azienda e i rischi collegati, la bontà dell’operazione che si va a finanziare. Per esempio, analizziamo due estremi, c’è il finanziamento che serve per acquistare macchinari che produrranno un reddito futuro e il finanziamento per liquidare un socio uscente. L’operazione che in sé non produce un reddito, quindi queste due differenti esigenze vengono analizzate con criteri qualitativi diversi. Non ultimo il business plan che è stato introdotto recentemente, assunto in carattere obbligatorio, che oltre ai numeri include la strategia aziendale, il progetto di investimento più in generale con delle proiezioni finanziarie, il potenziale di mercato a cui ci si riferisce, ci possono essere anche altri parametri nuovi più recenti di carattere sociale e ambientale che si vanno affermando sempre di più, noti come parametri ESG.
ALESSANDRO CANELLA: Di cui abbiamo parlato in una puntata precedente. Quali sono i documenti che devo dare alla banca quando chiedo un finanziamento?
ESTER ALBA: I documenti di rito sono gli ultimi tre bilanci, il bilancio provvisorio dell’esercizio in corso, il business plan, bilanci previsionali. Ecco, questi sono un po’i documenti di rito. È chiaro che tutte queste cose sono in breve delle linee guida, di volta in volta poi contestualizzabili al singolo caso.
ALESSANDRO CANELLA: Io Ester ti ringrazio e ci sentiamo nella prossima puntata.
ESTER ALBA: Grazie a voi, buonasera.