CLAUDIO SUCCI: Educazione finanziaria on-air. Approfondimenti di economia a cura della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea.
ALESSANDRO CANELLA: Ben trovate, ben trovati a Educazione Finanziaria On Air, una rubrica che vi guida attraverso il mondo della finanza e, come dire, non siamo noi a guidare, ma ci affidiamo a degli esperti, in particolare oggi siamo con Fabio Palmieri della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea che saluto ciao Fabio.
FABIO PALMIERI: Ciao saluto tutti i radioascoltatori.
ALESSANDRO CANELLA: Allora parliamo di liquidità questa parola che ogni tanto viene evocata per la sua mancanza, diciamo, e invece parliamo di quali sono i modi per creare interesse.
FABIO PALMIERI: Allora ottima domanda perché oggi il tema è molto sentito. Come definiamo la liquidità? Di solito definiamo liquidità allora i soldi che abbiamo sul conto corrente quella le banche la chiamano liquidità e anche i clienti però i clienti normalmente li chiamano soldi sul conto corrente Oppure vengono chiamati strumenti liquidi anche le obbligazioni che magari scadono dopo 6 mesi o 12 mesi. Allora la domanda da fare quando uno si trova a investire, cioè normalmente perché uno investe? Investe perché ha sul conto corrente 50.000 euro, 10 gli possono servire per le emergenze, magari 40 dice non mi servono subito, però non mi servono subito adesso e io magari avrò un imprevisto, devo cambiare la macchina, mi sono sufficienti 10? No. Ok allora questi 40 magari in eccedenza le divido. Metà a 20 li posso investire un pochino a lungo termine e poi o con azioni o obbligazioni. Gli altri 20 se mi succede un’emergenza devo avere. Allora ecco che qui entrano gli strumenti di liquidità, cioè quegli strumenti che mi permettono da un lato se le cose vanno bene di prendere un interesse, se le cose vanno male di riavere indietro i miei soldi velocemente, quindi la velocità qui è fondamentale, senza perdere. Perché se io compro un’azione o un’obbligazione e poi spero, mi succede un imprevisto e magari il mercato è giù, devo vendere in cassa una perdita. Allora io questo scenario lo voglio eliminare dalla mia analisi dico ok io voglio guadagnare comunque vada o zero o più qualche cosa. Ecco in questo caso si chiamano di solito conti deposito oppure ci sono anche degli strumenti che si chiamano certificati di deposito. Quindi sono strumenti in cui bisogna leggere bene i regolamenti perché non sono tutti uguali e quindi qui fate attenzione perché ci sono strumenti che vi fanno entrare ma non è facile uscire o non si può uscire. Questa è una di quelle robe da leggere in piccolo, fra le righe. Diciamo il se serve lo facciamo non va bene cioè nelle robe che hanno a che fare con la banca e la finanza la forma è sostanza, le promesse orali sono una cosa bellissima su cui facciamo poesie però no, qui nero su bianco, se nero su bianco posso disinvestire ok, se posso disinvestire senza costi super ok, se qualcuno mi dice che è così ma non lo trovo scritto non va bene non firmiamo.
ALESSANDRO CANELLA: Faccio una domanda indiscreta, no vabbè non è indiscreta ovviamente, però a una banca cosa serve che noi abbiamo soldi sul nostro conto corrente?
FABIO PALMIERI: Una banca utilizza i soldi che si depositano sul conto corrente per dare prestiti, quindi a famiglie, a imprese, quindi trasforma quel denaro, la banca normalmente prende il denaro a breve termine e lo trasforma in mutui che dà. Prende quei soldi li presta e si fa dare un interesse. Perché si fa dare un interesse? Perché deve gestire il rischio cioè deve capire a chi darli a chi no, a che scadenza darglieli, cosa fare se non vengono restituiti e quindi la banca sostanzialmente fa un po’ l’effetto del mercato cioè mette in contatto i soggetti che hanno un’eccedenza di denaro, i famosi 10.000 che non devo spendere che ho sul conto corrente, con i soggetti che invece devo prendere un mutuo per la casa e quindi mette in contatto queste due realtà, fa un po’ da cuscinetto, fa un po’ da ruota.
ALESSANDRO CANELLA: Ed è per questo che i depositi vengono premiati con un po’di interesse?
FABIO PALMIERI: Esattamente, esattamente, perché io devo fare in modo che l’investitore in qualche modo mi garantisca che la raccolta sta lì. Perché se io a un certo punto, se io sono una banca e ho tutti i soldi dei miei clienti solo sui conti correnti così, liberi, e ho dato mutui magari a 30 anni, quindi io quei soldi li ho prestati ma li rivedo, frazionati ma li rivedo tutti solo alla fine, e succede a un certo punto che le persone cominciano a spendere a volere indietro i loro soldi ma i loro soldi un po’ ce ne sono ma una parte gli ho prestati magari al loro amico che ha comprato casa. Quindi le banche fanno continuamente questa attività di bilanciamento, esistono delle regole molto strette in Italia, tali per cui diciamo bisogna sempre avere un rapporto bilanciato fra i soldi che hai dato fuori e la liquidità che hai in casa per tutelare il fatto che se i depositanti vengono trovino i soldi. Attenzione, se venissero tutti assieme non ci sono, in nessuna banca del mondo.
ALESSANDRO CANELLA: Ed è per questo che appunto negli ultimi anni è stata fatta anche una regolamentazione sul bail-in?
FABIO PALMIERI: Esattamente, la regolamentazione sul bail-in sostanzialmente è stata fatta per un motivo che si chiama “azzardo morale” ecco. L’azzardo morale è un po’ questo: siccome le banche, in tutti i paesi sviluppati, sono una parte fondamentale dell’andamento dell’economia, perché appunto mettono in contatto chi ha i soldi sul conto e vuole un piccolo interesse e chi vuole comprare casa o vuole investire in azienda, se falliscono o se le persone hanno paura il sistema dei pagamenti si blocca completamente e questo può causare dei danni economici incredibili. Quindi gli stati dicono “ok se le cose vanno male vi tuteliamo” però questo apre ovviamente a uno scenario del tipo beh allora se io sono un manager della banca cosa faccio? Se va bene guadagno io, se va male arriva lo stato, ecco questo è pericoloso. Il bail-in nasce per dire attenzione, cari azionisti, cari depositanti non potete fregarvene sullo stato di salute della vostra banca, perché in parte pagherete anche voi, perché non è giusto far pagare i contribuenti. Ecco, quindi qui c’è un tema, c’è un tentativo di equità, ovvio che è un tentativo come tutti i tentativi umani, non è perfetto, però cerca di responsabilizzare coloro per esempio che hanno i soldi sul conto e sono tutelati fino a 100.000 euro. Quindi se tu hai fino a 100.000 euro, comunque vada, hai una garanzia. Se hai più di 100.000 euro, in caso di enormi problemi, sei l’ultimo a venire chiamato a pagare, però potresti essere chiamato a pagare, insomma. Qualche caso in Italia io l’ho visto anche di qualche cliente che purtroppo aveva i depositi in banche che magari davano un interesse un po’ alto però avevano nomi abbastanza sconosciuti e queste banche sono fallite e questo cliente ha perso 20-25 mila euro perché il fondo lo ha coperto fino ai 100 mila.
ALESSANDRO CANELLA: Grazie mille.
FABIO PALMIERI: Grazie e un saluto a tutti i radioscoltatori.