Le arterie svolgono un ruolo vitale nel nostro organismo: al loro interno scorre il sangue ossigenato che va ad irrorare ogni parte del nostro corpo. Nessun organo può vivere senza questo continuo apporto di ossigeno, le arterie stesse quando sono di grandi dimensioni necessitano di arterie più piccole che nutrono le loro pareti (chiamate vasa vasorum).
Ogni organo che smette di ricevere sangue arterioso ossigenato, condizione nota come ischemia, prima smette di funzionare e poi muore; la velocità con cui questo sopraggiunge dipende dall’organo in questione. Alcuni tessuti (come pelle, muscoli, ossa) possono sopportare ore di ischemia senza grossi danni, altri, come il cuore e il cervello, hanno una tolleranza di pochi minuti, passati i quali il tessuto inizia a morire.
La morte del tessuto cerebrale e cardiaco è un evento grave perché il nostro corpo non è in grado di rigenerarli una volta persi. Se una parte di cuore o di cervello muore e la persona sopravvive si viene a creare una cicatrice, proprio come quelle che rimangono dopo le ferite sulla pelle, la cicatrice riempie lo spazio lasciato dalle cellule morte ma non è in grado di prendere il loro posto: una cicatrice non può contrarsi come un cuore dovrebbe fare e non sostituisce le funzioni che aveva la parte di cervello colpita.
Le più diffuse cause di morte in Italia sono dovute a questo meccanismo: il flusso nelle arterie viene interrotto e ciò porta alla morte del tessuto che ne dipendeva. Quando sono parti del cuore a soffrire di ischemia si parla di infarto miocardico, quando invece a essere colpite da ischemia sono parti di cervello si parla di ictus ischemico.
Come possiamo difenderci da questa minaccia? Quando ormai l’infarto e l’ictus è in corso sono state create rete di risposta rapida con centri specialistici ad altissimo livello in grado di rimuovere velocemente la ostruzione dalla arteria colpita. Prima che questo accada si può lavorare sulla prevenzione, evitare cioè che le arterie si occludano o riuscire a individuare a curare l’occlusione prima che questa diventi critica.
La prevenzione della aterosclerosi: il ruolo della ecografia
La arterie si possono ammalare: fumo, ipertensione, diabete e alti livelli di colesterolo possono danneggiarne la parete. Sulla parete della arterie danneggiate si formano delle placche indurite, chiamate placche aterosclerotiche, l’intero processo è noto come aterosclerosi.
Le placche aterosclerotiche sono la principale causa di ostruzione delle arterie: la placca può crescere fino a chiudere l’arteria, può rompersi in pezzi e andare a ostruire le arterie più piccole a valle o può innescare una trombosi (formazione dentro l’arteria di un coagulo, come quello che si forma per chiudere le normali ferite).
Una volta che la placca si è formata questa può essere individuata e monitorata usando la ecografia abbinata all’ecodoppler.
Tramite la ecografia e l’ecodoppler è possibile sapere dove è localizzata la placca, quando questa sia pericolosa (placche soffici che si possono rompere facilmente sono più pericolose), e quando sia grave la ostruzione del vaso in cui sta crescendo.
Sulla base di queste informazioni il medico può consigliare farmaci specifici o, se la ostruzione è severa, programmare interventi chirurgici per disostruire la arteria colpita o affiancarla da un arteria nuova che sostituisca il tratto colpito (come nel caso dei bypass cardiaci).
Una delle sedi critiche in cui si può sviluppare aterosclerosi sono le arterie che portano il sangue al cervello, perché la formazione di placche al loro interno aumenta notevolmente il rischio di sviluppare ictus ischemici . Le arterie che svolgono questo compito sono 4, 2 arterie carotidi (una per lato) e 2 arterie vertebrali (una per lato), lo studio tramite sonda ecografica di queste arterie prende il nome di ecodoppler dei tronchi sovraortici.
Ecodoppler tronchi sovraortici a san lazzaro di Savena
I motivi per sottoporsi a questo tipo di esame sono tanti. Tutti coloro che hanno dei fattori di rischio per lo sviluppo di aterosclerosi dovrebbero essere periodicamente controllati, ma anche coloro che non ne hanno possono informarsi con il proprio medico di fiducia sulle tempistiche migliori per farlo.
Una volta in possesso della richiesta segnaliamo la possibilità di poter sottoporsi all’ ecodoppler tronchi sovraortici a san lazzaro di savena presso il poliambulatorio San Lazzaro a San Lazzaro di Savena vicino a Bologna.
Il Poliambulatorio è una struttura sanitaria privata accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, al suo interno sono quindi possibili sia visite private, sia visite in convenzione con l’SSN a seconda delle preferenze dell’utente.