La morsa del caldo estremo continua a mordere in tutta Italia e occorre resistere ancora un po’ per poter tornare ad avere temperature normali. Se tutte le cittadine e tutti i cittadini soffrono, la condizione di chi lavora senza sistemi di refrigerazione è ancora più pesante.
Diverse Regioni, inclusa l’Emilia-Romagna, hanno emesso ordinanze che forniscono una minima tutela per le categorie di lavoratrici e lavoratori più esposti, in particolare nell’edilizia, nell’agricoltura e nella logistica, ma dai provvedimenti vengono tagliate fuori tipologie di mansioni che ugualmente vivono un grande stress termico, come i riders o le educatrici dei nidi e dei centri estivi sprovvisti di climatizzazione.
Nidi e centri estivi: educatrici e minori esposti al caldo estremo
A Bologna si è manifestato il problema delle temperature estreme in settori non contemplati dall’ordinanza regionale, come quello educativo. In città i nidi sono ancora aperti per altre due settimane, mentre sono in corso di svolgimento i centri estivi, dove bambine e bambini e ragazze e ragazzi trascorrono le loro giornate. Tanto l’utenza quanto chi lavora sono spesso esposti al caldo estremo, con temperature che in questi giorni toccano i 38 gradi, e non tutte le strutture sono fornite di impianti di climatizzazione.
Su questo versante è arrivata la denuncia del Sindacato Generale di Base (Sgb), che in un comunicato lamenta come «educatrici e educatori di Bologna e provincia siano costretti a lavorare nei centri estivi di ogni ordine e grado, senza tutele per la propria salute e quella dei minori, senza pause, senza pasto».
Il tema è stato affrontato ieri pomeriggio in un incontro tra i sindacati e l’Amministrazione comunale, rappresentata dagli assessori alla Scuola Daniele Ara e ai Lavori Pubblici Simone Borsari, che successivamente hanno fatto il punto della situazione e annunciato un investimento di 200mila euro per impianti di condizionamento fissi, ma in vista della prossima estate.
L’Amministrazione ci tiene a far sapere che negli ultimi 8 anni ha installato sistemi di raffrescamento autonomi in tutti i dormitori dei nidi e nella metà dei dormitori delle scuole dell’infanzia, agendo su quelli particolarmente esposti o che ospitano i centri estivi, per un investimento totale di 500mila euro.
L’ondata di caldo estremo di questi giorni, inoltre, è stata monitorata da Palazzo D’Accursio. «In questi giorni siamo intervenuti con installazioni di ventilatori e pinguini nelle sedi più critiche e per le prossime settimane verranno monitorati i nidi, per individuare e attivare in ogni struttura le soluzioni più adeguate per fronteggiare il caldo – scrivono Ara e Borsari – È tuttavia evidente la necessità di una pianificazione di interventi che entro la prossima estate, metta in campo soluzioni diversificate che coinvolgano anche le scuole dell’infanzia: ombreggiature dei giardini scolastici/aree esterne, raffrescamento, riorganizzazione delle attività e degli spazi. Per l’installazione di impianti di condizionamento abbiamo già disponibili circa 200mila euro con i quali installeremo impianti di condizionamento per quelle strutture che il disagio climatico di questi giorni ha evidenziato come particolarmente critiche, con interventi che verranno realizzati entro maggio 2026».
Riders, pochi cent dalle piattaforme per sfidare il caldo estremo
La notizia che ha suscitato più indignazione riguarda i riders, i ciclofattorini delle consegne a domicilio. La categoria è esclusa da molte ordinanze regionali, eppure il loro lavoro si svolge all’aperto, facendo sforzo fisico e spesso nelle ore di caldo più intenso come quelle del pranzo.
Glovo e Deliveroo, in particolare, hanno comunicato ai propri riders la possibilità di avere un incentivo di 5 o 6 centesimi di euro per ogni consegna qualora diano la disponibilità a lavorare nonostante le temperature proibitive. Una quota che sale a circa 20 centesimi qualora la temperatura raggiunga e superi i 45 gradi.
Nello specifico, gli incentivi ammontano al 2% tra i 32 e i 36 gradi, al 4% tra i 36 e i 40, e all’8% per temperature superiori ai 40 gradi.
La Nidil-Cgil ha scritto a Glovo, sottolineando che «nessun compenso può giustificare il lavoro in condizioni di rischio estremo». L’azienda non ha fornito risposte. Deliveroo invece ha risposto ad una richiesta simile del sindacato, promettendo «una borraccia, che dovrebbe comunque arrivare verso il 20 luglio», sottolinea Danilo Bonucci, segretario di Nidil-Cgil di Torino.
ASCOLTA L’INTERVISTA A DANILO BONUCCI:
La scarsa tutela dei riders durante le manifestazioni della crisi climatica non riguarda solo le ondate di calore. A Bologna, durante le alluvioni che hanno colpito il territorio negli anni scorsi, aveva suscitato polemiche la presenza di riders in bicicletta lungo le strade trasformate in fiumi di fango.
Sempre la Cgil, ma dell’Emilia-Romagna, ha sottolineato che per fronteggiare fenomeni estremi legate alla crisi climatica è necessaria una legislazione nazionale e non semplici strumenti emergenziali come le ordinanze territoriali.