La crisi di governo aperta da Matteo Renzi con il ritiro delle ministre e del sottosegretario di Italia Viva dall’esecutivo è «molto grave» ed è «difficile scorgere il merito della questione». Al tempo stesso è una «crisi anomala», poiché non ci sono mozioni di sfiducia parlamentari e poiché la stessa Italia Viva ha annunciato che voterà a favore dello scostamento di bilancio e del decreto ristori 5.
Lo sostiene Nicola Fratoianni, deputato di Leu-Sinistra Italiana, che ai nostri microfoni sintetizza la posizione della forza politica riguardo ai possibili sbocchi della crisi.

Crisi governo, la critica alle mosse di Renzi

«È del tutto evidente che, di fronte a una trattativa che pure si allungata molto nelle settimane che abbiamo alle spalle, si è assistito ad un rilancio continuo e spesso del tutto irrazionale dell’asticella – osserva Fratoianni – La volontà evidente di Matteo Renzi è quella di logorare il presidente del Consiglio e con lui di mettere in difficoltà questa maggioranza politica che può e deve diventare una prospettiva per il Paese».

Per il deputato di Leu, il problema di fondo riguarda gli assetti non tanto odierni, ma del futuro. «Italia Viva e Matteo Renzi hanno il problema di collocarsi in uno spazio che sia più contiguo agli unici con cui oggi può immaginare di costruire una futura alleanza – sottolinea Fratoianni – Penso a Carlo Calenda, a +Europa e anche a Forza Italia. Ma siccome io penso che oggi questa maggioranza sia l’unica in grado di sconfiggere le destre, occorre fare esattamente il contrario di quello che sta facendo Renzi».

Quali sbocchi per uscire dalla crisi

Ora che il cerino è in mano a Conte, quali possibili sbocchi potrebbero andare bene a Sinistra Italiana e Leu e quali invece non sarebbero tollerati? La risposta di Fratoianni risente dell’incertezza di queste ore, ma il deputato sostiene che non servano governi tecnici né prospettive di unità nazionale, perché non sarebbero in grado di fronteggiare sia la crisi sanitaria e sociale, sia le ragioni che l’hanno aggravata.
«Le strade che vanno tracciate sono quelle di costruire un elemento di continuità a partire da questa maggioranza e questo presidente del Consiglio».

Ed è su questi ultimi aspetti che Fratoianni sottolinea l’anomalia della crisi aperta da Renzi, che pure si dice disponibile a votare i prossimi importanti provvedimenti in calendario.
L’ipotesi, quindi, potrebbe essere quella di una verifica dei numeri in Parlamento e di una eventuale ricucitura. Qualora questa non fosse praticabile, però, nemmeno la strada di eventuali responsabili che garantissero stabilità al governo dovrebbe essere esclusa a priori.

«Vedremo quali saranno i profili non tanto di questo o quel parlamentare – afferma Fratoianni – quanto i profili politici e programmatici. Questo è il terreno su cui Sinistra Italiana misurerà la sua collocazione rispetto allo sviluppo della crisi».
Del resto, conclude il parlamentare, quindici mesi fa il gruppo ha condiviso gli obiettivi che hanno portato alla formazione del governo e, in questo tempo, ha condiviso molte scelte, criticandone invece qualcuna.
Fratoianni, però, annuncia già che tornerà a porre il tema della patrimoniale che è stata frettolosamente bocciata quando fu approvata la legge di bilancio.

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