La guerra in Ucraina, al pari di tutte le guerre, ha un’impronta patriarcale e le prime vittime sono le donne e le persone trans. Le violenze registrate in questi mesi di conflitto parlano di stupri di guerra, ma anche di ostacoli incontrati dalle persone trans per abbandonare il Paese, dal momento che i documenti non venivano rettificati e in Ucraina sono in vigore la coscrizione e l’arruolamento nell’esercito per tutti gli uomini.
Per esprimere solidarietà in modo concreto, l’Associazione Orlando e il Mit di Bologna, insieme ad altre realtà che stanno aderendo al progetto, danno vita ad una carovana di genere per l’Ucraina.

La carovana di genere per l’Ucraina, da Bologna a Leopoli

Il progetto nasce da un confronto nato in seno all’assemblea cittadina “Donne per la pace in Ucraina“, che già lo scorso aprile ravvisava la necessità della messa in salvo e dell’accoglienza di quante e quanti fuggivano dall’Ucraina, della pressione pubblica e istituzionale per i negoziati di pace e del sostegno alle donne e tutti coloro che in Russia stanno lottando per la fine della guerra possibilmente in una rete europea e internazionale.
È in questo contesto che Associazione Orlando e Mit (Movimento d’Identità Trans) hanno lanciato la proposta di una “Carovana di genere per l’Ucraina”, allo scopo di portare beni di prima necessità legati alla salute riproduttiva e sessuale.

Già dalle prime settimane dall’inizio del conflitto, donne e persone trans hanno sperimentato sulla propria pelle la violenza della guerra.
«La guerra fa parte del sistema patriarcale – sottolinea ai nostri microfoni Mazen del Mit – e le persone trans stanno sperimentando ostacoli che non sono una novità». L’impossibilità per le donne trans di uscire dal Paese perché arruolate e coscritte, con una vera e proprio operazione istituzionale di misgendering, infatti, si è già manifestata in occasione della guerra in Siria e il Libia.

Orlando e Mit stanno raccogliendo donazioni in denaro al fine di acquistare farmaci per la salute riproduttiva e sessuale. In particolare, «c’è una pressante richiesta di pillole del giorno dopo – scrivono le associazioni – perché gli stupri sono drammaticamente all’ordine del giorno, e di cure ormonali per le persone trans impossibilitate a uscire dai confini nazionali».
L’obiettivo del progetto è quello di organizzare un’unità in partenza da Bologna con destinazione Leopoli, aggregandosi alle spedizioni di Mediterranea.

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