Oggi, venerdì 28 febbraio, è l’ultimo giorno in cui gli utenti del trasporto pubblico bolognese potranno viaggiare con biglietti per corsa singola a 1,50 euro, citypass a 14 euro e abbonamento mensile a 36 euro. Da domani, sabato 1 marzo, scattano infatti gli aumenti dei prezzi decisi dalla discussa manovra tariffaria Tper annunciata poco più che due settimane fa dal sindaco di Bologna Matteo Lepore.
Benché il fuoco delle polemiche si sia un po’ attenuato, sotto la brace continua a covare la protesta, che si manifesta sia con il corteo previsto per domani e organizzato da una ventina di sigle, sia con la diffida rivolta a Tper e Comune di Bologna da Potere al Popolo per i biglietti introvabili.

La diffida sui biglietti introvabili e il corteo contro gli aumenti Tper

«Abbiamo inviato una diffida a Tper e al Comune di Bologna per la triste vicenda dei biglietti introvabili: da quando è stato annunciato e approvato e tempo di sprint l’aumento di biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico locale, i biglietti e i citypass sono scomparsi dalle biglietterie e dai rivenditori autorizzati», ha comunicato ieri pomeriggio Potere al Popolo.
L’introvabilità dei titoli di viaggio nei punti vendita per la forza politica rappresenta una violazione della Carta dei servizi, sia per Tper come fornitore del servizio sia per il Comune nel suo ruolo di controllo. «Ma si tratta soprattutto di una tristissima maniera di massimizzare i profitti – continua la nota – impedendo alle cittadine e ai cittadini di Bologna di comprare pochi biglietti prima degli aumenti».

Potere al Popolo è una delle venti realtà che ha organizzato un corteo di protesta proprio nella giornata di entrata in vigore delle nuove tariffe.
La manifestazione avrà il suo concentramento alle 14.30 di domani pomeriggio in piazza XX settembre, da cui partirà un corteo lungo le strade cittadine.
«Quello di domani è un passaggio importante di una campagna che però non si fermerà – afferma ai nostri microfoni Riccardo Rinaldi di Potere al Popolo – Noi continueremo finché non sarà ritirato questo provvedimento assolutamente folle».

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