Addio a Gigi Proietti, uno dei personaggi più importanti del panorama teatrale e cinematografico italiano. Comico, regista, cantante, doppiatore e attore sopraffino. E’ morto nella notte per gravi problemi cardiaci, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva, a darne la notizia è stata la famiglia di Proietti alle prime luci dell’alba.

Gigi Proietti, un artista istrionico e geniale

Nato a Roma, il 2 novembre 1940, aveva sempre ironizzato sulla sua data di nascita: “Che dobbiamo fa’? La data è quella che è”. E, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, un’altra delle sue mandrakate: l’uscita di scena. Appassionato di musica, si avvicina al mondo dell’arte fin da bambino, suona il pianoforte, la chitarra, la fisarmonica e il contrabbasso. Per mantenersi gli studi inizierà a esibirsi nei bar e nei night-club della capitale e si iscriverà quasi per caso al Centro Teatro Ateneo, allievo di Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbargia.

Nel 1976 stringe un sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli rimasti nella storia, A me gli occhi, please è un trionfo. La grande consacrazione nel mondo del cinema arriva nel 1976 con il cult Febbre da cavallo, commedia di Steno, in cui interpreta il personaggio di Mandrake. Nel 1978, assume la direzione del Teatro Brancaccio di Roma, dando vita al celebre Laboratorio di Esercitazioni sceniche, a cui presero parte giovani talenti come Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmuller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri. Negli stessi anni, si cimenta anche nella regia teatrale e nel doppiaggio. Inizialmente presta la voce a Gatto Silvestro, dei cartoon della Warner Bros, poi a celebri divi del grande schermo come Robert De Niro, l’esordiente Sylvester Stallone in Rocky, Dustin Hoffman e Marlon Brando. Continua a girare film, serie tv. Nel 1996 è protagonista della serie dei record d’ascolto Il maresciallo Rocca. In tv fa il varietà da Fatti e fattacci a Fantastico, ma il teatro è la sua vita e la sua passione e nel 2003 fa rivivere Shakespeare al Globe Theatre. “Mi diverto e mi pagano pure. E’ una pacchia”, diceva.

Mancherà moltissimo, perché con Proietti se ne va un pezzo di storia del teatro e del cinema italiano, un grande Maestro, un artista istrionico e geniale.

Amalia Apicella