Sono Period Think Tank, Legambiente e Libera i promotori del primo osservatorio civico cittadino sul Pnrr che nasce a Bologna. Uno strumento di monitoraggio degli oltre 780 milioni di euro che la Città Metropolitana avrà a disposizione per progetti di varia natura e che verranno tenuti sotto osservazione per valutarne l’impatto in termini di parità di genere, rispetto dell’ambiente e della legalità.

L’osservatorio civico sui fondi Pnrr nella Città Metropolitana di Bologna 

I principali obiettivi dell’osservatorio civico sono tre. Da un lato ottenere dagli enti locali dati aperti e indicatori di monitoraggio sull’attuazione dei progetti del Pnrr sul territorio. Dall’altro si chiede il coinvolgimento delle realtà del Terzo Settore nella cabina di regia metropolitana, affinché la realizzazione dei progetti risulti partecipata. Infine ci si pone l’obiettivo di organizzare iniziative di informazione e formazione della cittadinanza sull’attuazione del piano e sul monitoraggio dei progetti realizzati nel territorio bolognese.

Le tre realtà che danno vita all’osservatorio auspicano che la partecipazione si allarghi ad associazioni, gruppi, collettivi e singole cittadine e cittadini interessati al monitoraggio dei progetti e l’accesso ai risultati avverrà attraverso un sito, su cui verranno caricati i report semestrali del lavoro svolto.
Sono inoltre già in programma quattro scuole di monitoraggio, la prima delle quali avrà luogo domenica prossima, 26 giugno, all’interno del Festival della Partecipazione.

«Non ci risulta che al momento esistano altri osservatori civici su base cittadina – afferma ai nostri microfoni Giulia Sudano di Period – Sicuramente col nostro think tank cercheremo di stimolarne la nascita anche in altri territori».
Sudano si concentra in particolare sul tema della parità di genere, perché appena l’1,6% dei fondi del Pnrr è stato stanziato per lo scopo. Una percentuale irrilevante che porta l’osservatorio bolognese a chiedere alla Città Metropolitana e al Comune di impegnarsi a valutare la trasversalità dell’impatto di genere dei progetti sul territorio.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIULIA SUDANO: