Nella giornata di sabato 22 maggio ci sarà la seconda edizione della raccolta fondi, organizzata da 6000 Sardine, in sostegno dei circoli culturali di ARCI Bologna e della città metropolitana: Piazza Maggiore diventerà il centro di acquisto di piantine aromatiche e fiorite con cui sostenere quei luoghi che, a causa della pandemia e in conseguenza del poco spazio trovato dal terzo settore nel PNRR (Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza), sono state messe in ginocchio.

Come contribuire e dove trovare la raccolta fondi delle 6000 piantine

Nella prima edizione, svoltasi lo scorso anno, a beneficiare dell’iniziativa erano stati oltre centoquaranta attività culturali gratuite, soprattutto estive, in tutti i quartieri del capoluogo emiliano. Esattamente come in quella ventura, la piazza, protagonista della nascita dell’associazione guidata tra gli altri da Mattia Santori, si tingerà di piante che saranno messe in vendita alla cittadinanza, e il cui ricavato, stavolta, sarà destinato ai circoli ARCI.

L’idea per questa nuova edizione viene proprio dall’Associazione Ricreativa e Culturale Italiana di Bologna, e in particolare dalla sua presidentessa, Rossella Vigneri, che ha trovato nelle Sardine un importante punto d’appoggio per sostenere la ripresa di oltre centoventi circoli, chiusi da almeno un anno, per un faticoso ritorno alla normalità dopo la pandemia.

A influire nelle difficoltà dei circoli e dei centri sociali è stata la poca considerazione, da parte governativa, dei diversi DPCM che si sono succeduti, con questi spazi ancora chiusi nonostante, al momento, i cinema siano aperti e ci sia la possibilità di organizzare concerti all’interno dei club. Molti di loro, in conseguenza, sono in profonda crisi economica, e quando si riuscirà a ripartire non è garantito che abbiano la liquidità necessaria per poter riprendere le attività.

«La crisi è davvero profonda − ha dichiarato alla nostra radio la stessa Vigneri − rivolgiamo un appello a tutti i cittadini, alle reti e associazioni con le quali lavoriamo quotidianamente, e a tutti coloro che possono dare una mano, perché questi centri sono un bene comune». In essi si genera cultura, si curano quelle relazioni di cui tutta la città metropolitana ha bisogno, per cui sarebbe un’enorme perdita se anche uno solo di essi, in conseguenza delle loro difficoltà economiche, dovesse chiudere per sempre.

«La raccolta fondi può essere una boccata di ossigeno per molti di loro. Noi di ARCI siamo contenti che, dopo lo scorso anno, si continui a curare la cultura». Non resta quindi che fare tutti la nostra parte e andare a comprare le piantine in Piazza Maggiore. E se qualcuno avesse altri impegni per il 22 maggio non c’è alcun problema: dalla giornata di giovedì 13, infatti, sono già acquistabili a distanza, e una volta comprate basterà recarsi al circolo ARCI più vicino per poterla avere a disposizione e contribuire così alla causa.

Luca Meneghini

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