A pochi mesi dal caso del bambino bengalese a cui fu negata l’iscrizione alla scuola dell’obbligo, viene denunciata l’inadempienza delle istituzioni verso i problemi strutturali che avevano causato la sua esclusione. Xm24 si dice decisa a denunciare casi simili e ad agire per via legale.
Si aprono oggi, lunedì 3 febbraio, le pre-iscrizioni alle scuole. E proprio questa occasione è stata scelta da quelle realtà che vogliono denunciare i respingimenti scolastici. La Scuola di Italiano per Migranti (SIM) e lo Sportello Legale di Xm24, insieme al Coordinamento Migranti, si sono trovati questa mattina in presidio davanti all’Ufficio Scolastico della provincia di Bologna.
Risale al dicembre scorso il caso del bambino bengalese che, in seguito a un ricongiungimento famigliare, si vide negata l’iscrizione a scuola con la giustificazione che non c’erano abbastanza posti, il tutto senza che venisse registrata la sua richiesta. La vicenda, denunciata dalla Sim di Xm24 – e di cui ci occupammo anche noi -, ebbe fortunatamente un lieto fine. Tuttavia, è ancora concreto il rischio che i bambini che arrivano in Italia da altri paesi ad anno scolastico inoltrato si vedano rifiutata l’iscrizione e restino fuori dalle scuole.
“Il caso portato alla luce è solo la punta di un iceberg, – spiega Andrea di Sim-Xm24 – il problema legato ai respingimenti scolastici è molto grande”. Riguarda innanzitutto i problemi di tipo strutturale che causarono l’esclusione del bambino bengalese, e in merito ai quali nulla sarebbe ancora stato fatto, come denunciato dal centro sociale. “Spesso le scuole non registrano le iscrizioni del bambini – rivela ancora Andrea – cosa che sono obbligati a fare anche quando non ci sono posti. Mancano poi comunicazioni adeguate fra Questura e Prefettura, e fra l’Uffiucio scolastico e le scuole”.
La parte in cui si registrano le carenze più gravi, da un punto di vista burocratico e organizzativo, è quella che riguarda la comunicazione dei dati relativi alla presenza e all’arrivo di bambini migranti fra le istituzioni preposte, e fra queste e l’Ufficio scolastico. Un sistema che di fatto rende discrezionale il modus operandi delle istituzioni di fronte ai migranti e ai loro figli. Per tale ragione Xm24 parla di “razzismo istituzionale“: “c’è un sistema che rende l’iscrizione alla scuola, ma non solo quella (si pensi alle problematiche legate ai permessi di soggiorno, al lavoro, ecc.), molto complicata per i migranti. È un razzismo che rende la vita dei migranti molto complicata”.
Per venire incontro ai bisogni e alle esigenze di queste persone, si darà vita a una rete di sportelli territoriali a cui le famiglie possano chiedere aiuto e informazioni. Secondo Andrea “questa auto-organizzazione può aiutare a risolvere certi problemi. Allo stesso tempo abbiamo la possibilità di monitorare la situazione da vicino, e denunciare casi che riteniamo gravi, agendo anche per via legale”.
Andrea Perolino