Il primo episodio era avvenuto a “Oltre il Ponte”, la festa di strada in via Ferrarese che, il 23 aprile, aveva anticipato la Liberazione. In quell’occasione il banchetto di Ucraina Antifascista era stato preso di mira da una persona che, allontanata dagli organizzatori, si era ripresentata con una ventina di altre persone, alcune delle quali esplicitamente inneggianti a movimenti nazisti ucraini. C’erano stati momenti di tensione e gli organizzatori, diverse realtà della sinistra radicale cittadina, avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Oggi Usb denuncia che le intimidazioni di gruppi di nazisti sono continuate anche durante i festeggiamenti del Primo Maggio, con danneggiamenti alla porta del Barnaut, locale di riferimento di attivisti di sinistra, e alle gomme di un’auto di uno dei militanti.

Ancora intimidazioni di nazisti ucraini: la denuncia di Usb

Per celebrare la Festa dei Lavoratori, domenica Primo Maggio, il sindacato e altre organizzazioni politiche avevano organizzato una giornata in piazza de l’Unità. Il tema che aveva contraddistinto la giornata era il rifiuto della guerra in Ucraina, come testimoniava il titolo stesso dell’iniziativa: “Abbassare le armi, alzare i salari”.
«Fuori dalla piazza, si sono aggirate tutto il giorno persone evidentemente poco contente delle nostre posizioni pacifiste – denuncia Usb – alcuni dei quali già visti in azioni di provocazione in occasione della festa di strada “Oltre il Ponte” organizzata dal circolo Granma, che anche domenica ci ha aiutato nell’organizzazione».

In piazza de l’Unità non è accaduto nulla, ma ancora una volta in via Ferrarese le intimidazioni si sono ripetute. «A fine serata abbiamo trovato due “regali” sgraditi – raccontano dal sindacato – Un tentativo di rompere una porta del Barnaut, anche questo attivo insieme a noi nella giornata di ieri, e una macchina di compagni con due ruote squarciate evidentemente con un coltello».
Questi segnali vengono definiti «preoccupanti» e Usb punta il dito sulla legittimazione dei gruppi nazisti ucraini che viene fatta anche da figure istituzionali italiane, anche cittadine. «Invitiamo tutte le realtà antifasciste e contro la guerra a restare vigili contro questo clima di tensione», è l’appello degli attivisti.

«Stiamo valutando insieme agli avvocati se presentare esposti e denunce – racconta ai nostri microfoni Fabio Perretta di Usb – ma soprattutto vorremmo che sul piano pubblico movimenti, associazioni e sindacati si trovassero per valutare correttamente la fase in cui siamo, a partire da una serie di segnali che ci sono, come quello del 23 aprile e quello del Primo Maggio, e che sono iscritti in un contesto più ampio dato dalla guerra e dalla polarizzazione, e capire come riattualizzare l’antifascismo, dialettizzarlo e metterlo a confronto con quelle che sono le nuove minacce».

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