Non per niente si dice che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi! Occorre ricreare sonorità etniche? Ma perché mai ci si dovrebbe dannare l’anima a cercare in capo al mondo strumenti ed esecutori autentici, sprecando tempo, energie e denaro, quando si possono ottenere gli stessi risultati con quello che ci si trova sotto al naso, o meglio in casa propria, o quasi, spendendo anche assai di meno? Qualcosa del genere devono aver pensato Franco Ferrara e Mario Nascimbene, ovvero, rispettivamente, il direttore d’orchestra ed il compositore della colonna sonora del film del 1961, “I Mongoli”, tipica pellicola in costume pseudo-storica del periodo, coproduzione internazionale girata a Cinecittà, con la regia di ben 3 registi, Andrè De Toth, Leopoldo Savona e Riccardo Freda (quest’ultimo solo per le scene di battaglia), interpretato da Jack Palance, Anita Ekberg, Antonella Lualdi, Franco Silva, Gianni Garko, Roldano Lupi, Gabriella Pallotta, Vittorio Sanipoli, Pierre Cressoy.

Lo racconta assai efficacemente ed ironicamente lo stesso Nascimbene nella sua autobiografia, lui e Ferrara si fecero il giro dei reparti casalinghi di tutti i grandi magazzini e supermercati della capitale, provando in loco pentole e tegami, al fine di trovarne quelli che avessero l’intonazione giusta per lo scopo, fra gli sguardi esterrefatti delle massaie, uniche frequentatrici di quei reparti, all’epoca, le quali si chiedevano cosa  ci facessero mai quei due signori così eleganti e distinti in un posto del genere! Beh, alla fine l’effetto etnico è venuto fuori non meno efficacemente di quanto sarebbe stato se si fosse proceduto con metodologie meno casarecce e spendendo una sciocchezza per giunta! Mi diverte il pensare che, durante le sedute di registrazione, qualcheduno degli orchestrali fosse intento a darsi da fare con stoviglie varie, ed il risultato alla fine si sente, eccome, provare per credere! Tanto di cappello a simile arte di arrangiarsi, caratteristica del resto che, illo tempore, era sovranamente nostrana e che ci rendeva impareggiabili in ciò, sic!

Pentole e tegami che si ascolteranno, insieme a tutto il resto, naturalmente, nelle 2 parti, separate da breve intervallo, della puntata in onda giovedì 12 ottobre, al solito orario notturno, per circa un paio d’ore complessive di questa bella colonna sonora integrale che copre praticamente l’intero film, per 34 brani complessivi più un paio di tracce alternative! I complessi di Santa Cecilia, coro ed orchestra diretti dal fido Ferrara (chissà come si sarà svolta l’accordatura di rito) sono stati registrati al Cinefonico Romano a Cinecittà ed il doppio cd è stato edito dalla Dig.It Movies nel 2018. Proprio un bel piatto esotico prelibatissimo, mi si conceda l’espressione! Buon appetito!

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-