Gerusalemme ha avuto uno speciale significato per il compositore e direttore d’orchestra polacco Krzysztof Penderecki (1933-2020), che la visitò nel 1974 per la prima volta, nel periodo a ridosso della guerra dello ‘Yom Kippur’.

Nel ’95 gli venne commissionato un lavoro per celebrare il terzo millennio della nascita della “città di Davide”, ed optò per un oratorio per voce narrante, 2 soprani, contralto, tenore, basso, triplo coro misto e grande orchestra (comprendente strumenti inusuali come bombardino e tubofono), intitolato alle “Sette porte di Gerusalemme” (poichè secondo la tradizione ebraica, l’ottava porta dorata resta chiusa in attesa dell’arrivo del messia).

Composto dall’aprile al dicembre del ’96, ebbe la sua prima assoluta proprio a Gerusalemme, il 9 gennaio ’97, con l’orchestra formata da elementi di quella sinfonica cittadina con aggiunta di altri provenienti da quella della Radio Bavarese di Monaco, diretta da Lorin Maazel. La prima nazionale in Polonia si ebbe a Varsavia il 14 marzo, sotto la direzione di Kazimierz Kord.

Soltanto allora il compositore decise di denominare questo lavoro come la sua settima sinfonia, pur avendone al momento all’attivo soltanto 5 (delle 8 in totale che comporrà), riflettendo sul fatto che la sesta, pur non essendo ancora fissata sulla carta (verrà composta concretamente dal 2008 al 2017), era già interamente programmata nella sua mente (?!). Perciò tale composizione, di circa un’ora, assume così la sua veste definitiva di sinfonia corale.

Sebbene questa non sia una musica meramente descrittiva e pittorica, la settima sinfonia è nondimeno pervasa dal numero 7 a vari livelli. A parte l’essere suddivisa in 7 movimenti (con testi in latino dai salmi 48, 96, 130, 137, 147 e dai libri di Isaia, Geremia e Daniele per solisti e coro, ed in ebraico dal libro di Ezechiele per il narratore), il ruolo delle frasi di 7 note nel legare insieme il materiale tematico in un’ampia struttura, così come la frequente presenza di 7 note ripetute su una singola intonazione, per finire con i 7 accordi in fortissimo che portano alla conclusione del settimo ed ultimo movimento, tutto questo ne costituisce evidente dimostrazione.

La settima sinfonia di Penderecki viene trasmessa nella puntata di giovedì 6 gennaio 2022 alla solita ora, in un’edizione registrata alla Sala Filarmonica di Varsavia dal 18 al 20 novembre 2003, con Olga Pasichnyk ed Aga Mikolaj, soprani; Ewa Marciniec, contralto; Wieslaw Ochman, tenore; Romuald Tesarowicz, basso; Boris Carmeli, narratore; il Coro e l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Varsavia, sono diretti da Antoni Wit (maestro del coro: Henryk Wojnarowski), incisione uscita nel 2006 per la Naxos Records.

Singolarmente, scorrendo il retrocopertina del cd, si scopre che questa registrazione è stata resa possibile grazie ad una sovvenzione del Ministero della Cultura Polacco! In effetti cose simili le ho rilevate soprattutto nei dischi realizzati nei paesi dell’est, in quelli scandinavi e nell’area anglosassone! Quando mai una cosa simile in Italia? Il ministero della cultura nostrano che promuove e finanzia un’incisione di musica classica di autori autoctoni? Purissima fantascienza, nevvero?

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-