“Fumetti a sinistra”, un mondo dentro al balloon”, trasmissione in onda mercoledi 6 novembre, ore 13,30, a cura di Morena Moretti ed Alfredo Pasquali, che guarda al film della regista Cristina Comencini, legge il libro di Viola Ardone ed interroga la storia.
La puntata parte dal film di Cristina Comencini “I Treni dei bambini” tratto dal libro di Viola Ardone.
Il treno dei bambini è il terzo romanzo di Viola Ardone, (Einaudi editore). Ambientato nella Napoli del 1946, l’immediato dopoguerra, racconta la storia di Amerigo, un bambino che per volontà della madre viene mandato a vivere al Nord per un anno, per sfuggire dalla fame ed al freddo, grazie all’operazione di solidarietà promossa dal PCI. Il romanzo ha riscosso da subito grande successo a livello internazionale ed è in corso di traduzione in 25 lingue. Da questo testo nasce l’omonimo film drammatico diretto da Cristina Comencini. La voce è quella della scrittrice Viola Ardone
In realtà questa operazione di fratellanza umana e civile fu chiamata “I treni della Felicità”, quel mondo nuovo che ai bambini poveri del sud si apriva al loro arrivo nelle famiglie del nord. Cosa in realtà furono queste carovane della solidarietà lo spiega bene il professore dell’ateneo torinese Bruno Maida, e forse ancor meglio le testimonianze di oggi di quei ragazzi d’allora. Come se non bastasse il trauma di lasciare mamma e papà per viaggiare in un mondo sconosciuto, la propaganda reazionaria-clericale ci mise un pezzo da novanta con la campagna dei “Comunisti che mangiano i bambini”, terrorizzando quei cuccioli d’uomo in un momento già di per sè molto compiicato. Ma come nasce questa leggenda metropolitana dei bolscevichi cannibali? Ce lo spiega lo storico Marco Fincardi dell’a università di Bologna.
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