Il primo evento europeo a parlare di ‘turismo responsabile e sostenibile’ è bolognese di nascita e itinerante d’adozione: IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile, che quest’anno giunge alla sua XVI edizione, è partito a maggio e fino a novembre porta in giro per l’Italia e nelle Isole, attraverso eventi e tante attività, la sua proposta di un turismo attento all’ambiente, alla natura e al contesto storico e socio-culturale in cui ci muoviamo quando viaggiamo.

La Tappa di Bologna, organizzata da Yoda APS e Nexus ER insieme a una fitta rete di persone e realtà locali, dura un mese (dal 13 settembre al 13 ottobre) e si tiene ogni weekend in numerosi territori (da quest’anno anche quello modenese) per testimoniare che esiste un diverso approccio possibile di vivere i viaggi, un turismo che mette al centro le comunità che abitano i territori e che quei luoghi li vogliono e li sanno raccontare.

Il programma degli eventi a Bologna

Durante il mese di durata dell’evento, itinerari a piedi e in bici gratuiti, concerti, spettacoli teatrali, workshop e tanto altro si svolgeranno nei comuni di Bologna, Monghidoro, Castel del Rio, Monzuno, Monteveglio, San Giorgio di Piano, Lizzano in Belvedere, Montese, Modena e Mirandola, per andare a scoprire le peculiarità artistiche, naturalistiche e culturali fuori da soliti
circuiti, e proporre così ai viaggiatori di vivere esperienze uniche a stretto contatto con le comunità locali.

Inaugura la Tappa il Migrantour (13 settembre) della Bolognina, l’itinerario che racconta persone provenienti da tutto il mondo, che hanno messo radici a Bologna, in uno dei quartieri popolari più noti della città per la sua vivacità culturale e con una forte storia operaia.
Il ‘convoglio’ del Migrantour nei giorni del festival passerà anche alla Cirenaica, altro luogo particolare poco noto ai turisti che sarà
svelato seguendo la storia raccontata dalla toponomastica.

Anche Modena sarà coinvolta dalla tappa di quest’anno, con l’itinerario Cemento Amato – come la città può uscire da una relazione tossica con il cemento (5 ottobre) per riscoprire la “Zona Nord” di Modena attraverso una riflessione ‘attiva’ sulla rigenerazione urbana.

Dalle città si passa all’Appennino Bolognese, con i meravigliosi itinerari a piedi che regalano esperienze uniche, immersi nella natura e a contatto con le comunità del posto: da Monghidoro con l’itinerario dei ‘viaggiatori nomadi’ (14 settembre), a Monzuno con itinerari per ragazz* (20 settembre) e quello con il concerto di Fragole e Tempesta (22 settembre, fino a Marzabotto (13 ottobre) con l’itinerario a piedi con azione collettiva di arte pubblica.

Si parla anche di agricoltura e agroecologia a Castel del Rio, con due esperienze (15 e 28 settembre) immersive dove natura, paesaggio, cultura e musica del territorio raccontano una comunità che resiste e che sta facendo ancora i conti con le conseguenze dell’alluvione.

Oltre ai consolidati format dei cammini e degli itinerari in bicicletta, sia in città che fuori, ai laboratori per bambini (come Pratello Kids), alle presentazioni di libri, il fitto programma della tappa bolognese accoglie anche numerose collaborazioni con il cuore artistico del territorio mixando mostre, concerti, performance, spettacoli unici e particolari.

Da segnalare, il debutto il 28-29 settembre all’Arena Orfeonica di Bologna durante l’Opening dell’Atelier Sì 2024/25 dello spettacolo We Did It! sul cambiamento climatico: una performance che viaggia su un van 100% elettrico il quale, oltre ad essere utilizzato per gli spostamenti della compagnia, è allestito con un sistema di pannelli solari per produrre, in marcia, l’energia elettrica utile per gli impianti luci, audio e video in outdoor.

Segnaliamo infine un laboratorio di scrittura collettiva e meticcia con Wu Ming 2 che durante il festival presenterà i testi frutto del lavoro dei partecipanti ad un laboratorio di scrittura interculturale.